
Un caso che ha portato a reazioni a raffica, la tentata censura dell’elogio funebre dedicato dall’ex consigliere Nicola Reale al compagno di tante battaglie nell’assise consiliare Benito Di Fazio, scomparso sabato e salutato l’ultima volta lunedì nella cornice della chiesa sperlongana di Santa Maria Assunta in Cielo.
Un tentato “taglio” che, una volta andato a male, ha visto il parroco del plesso mariano, don Gaetano Manzo, interrompere il minuto di silenzio dedicato al defunto per mostrare il proprio disappunto e dissociarsi pubblicamente dalle parole proferite da Reale, che tra le altre cose nel ricordare le scritte ingiuriose dei mesi scorsi fuori l’abitazione di Di Fazio aveva parlato di “mentalità mafiosa” in paese.
Da lì, a causa di quell’uscita considerata dai più improvvida e di cattivo gusto, una bagarre che ha visto scattare la contestazione contro il religioso. Dando luogo a una sfilza di polemiche che martedì ha costretto la Curia di Gaeta a gettare acqua sul fuoco in difesa dell’operato di don Manzo: una sorta di equivoco, a sentire la versione dell’Arcidiocesi.
Eppure il caso sembra lungi dal rientrare. Le voci e le prese di posizione si rincorrono. Ultime in ordine di tempo, quelle dell’ex consigliere comunale fondano Vincenzo Trani e del coordinamento provinciale di Sinistra Italiana. Precedute dalle parole dello stesso Nicola Reale, entrato in scena a testimoniare passaggio per passaggio l’accaduto, almeno per la parte che lo ha visto suo malgrado coinvolto, anche con l’intenzione di chiarire il perché della lettura integrale dell’elogio funebre “incriminato”.
A PAGINA 2 – LA CURIA E’ CON DON MANZO: VICENDA DAGLI “EFFETTI INVOLONTARI”
A PAGINA 3 – LA RICOSTRUZIONE ED I PERCHÉ DI REALE
A PAGINA 4 – TRANI CONTRO “DON ABBONDIO”
A PAGINA 5 – LA CONDANNA DI SINISTRA ITALIANA