Confermato dalla Cassazione il sequestro dei beni del finanziere Ciro Pirone e della moglie Maria Rosaria Maffei. Il militare, indagato per concussione insieme al collega Tarcisio Raffaele Dell’Aversana, secondo gli inquirenti avrebbe chiesto ad alcuni imprenditori regali e mazzette per evitare controlli, o comunque per fare delle verifiche fiscali più “tiepide”.
I beni vennero sequestrati perché ritenuti sproporzionati rispetto al reddito di Pirone e della moglie e dunque profitto dell’attività illecita. Un provvedimento confermato dal Riesame e ora dalla Cassazione.