La XIV edizione de ‘Le Vie di Gaeta’, percorso gastronomico-culturale

La Tiella – Un cibo vincente

tiella-di-gaeta-medievale-365x365La regina del percorso gastronomico e del quartiere del Borgo, dove è sicuramente nata, street food per eccellenza, è la Tiella. La Tiella di Gaeta ha origini antiche e nasce da un luogo ricco di tradizioni gastronomiche, e da un territorio che produceva delle varietà notevoli di prodotti agricoli. Inoltre non possiamo trascurare certamente la posizione geografica, l’orografia e le opportunità provenienti da ricchi commerci e dal celeberrimo porto, oltre a essere stata Gaeta terra di confine e d’immigrazione per centinaia di anni. La tiella rispetta pienamente le caratteristiche della dieta mediterranea, è preparata o con i prodotti della terra come cipolle, scarola , spinaci ecc o con i il pescato locale di pesce azzurro o con polpi, calamaretti ecc. Questa gustosa pietanza è altamente equilibrata, racchiudendo in se tutti i principi della piramide alimentare. infatti, è composta da carboidrati che forniscono l’energia necessaria per il funzionamento del nostro corpo, dalle verdure ricche di fibre, vitamine e sali minerali, e condita con olio extravergine e ricca, a secondo del ripieno, di pesce azzurro o di verdure; al contrario non contiene zuccheri né  grassi, se non quelli buoni contenuti nel pesce azzurro e nell’olio, ed ha un basso contenuto calorico  pur potendo corrispondere ad un pasto completo.


La differenza tra la tiella e le altre pizze ripiene sta nel fatto che il ripieno delle tielle di verdura è preparato a freddo con l’uso di sale e una sapiente manipolazione. Questa tecnica fa si che le vitamine e i sali minerali non vengano dispersi con la bollitura. La tiella è un pietanza completa, compatta e facilmente trasportabile, con un elevata conservabilità. Il prodotto, infatti, riesce a conservarsi almeno per tre giorni senza l’utilizzo del frigo.

Il Follaro – dal IX sec ai nostri giorni

follaroDal IX al XII secolo il Ducato di Gaeta visse il suo periodo più felice sviluppandosi, nel momento di massima estensione territoriale, da Terracina fino al Garigliano ed alle isole Ponziane. Il conio di monete, i Follari, fu sicuramente prova tangibile dell’indipendenza e dell’autonomia della città di Gaeta e ci testimonia la sua capacità commerciale, economica, politica e militare.

Il Follaro era prevalentemente usato per il mercato locale, mentre per i commerci esteri venivano utilizzate monete d’oro e d’argento (monete bizantine, longobarde ecc. ). Gaetavola ha utilizzato nelle sue manifestazioni, sin dal 2003, la riproduzione cartacea di questa antica moneta del ducato di Gaeta, un quadratino di carta che ha rappresentato il soldo di scambio per le degustazioni di tutti gli eventi dell’associazione, con lo scopo di contribuire a divulgare la storia della città. Dal 2011 l’Associazione Gaetavola riproduce in metallo il Follaro fatto coniare in rame da Riccardo II dell’Aquila (1105-1111), con lo scopo di caratterizzare maggiormente le proprie manifestazioni e realizzare un “ponte” emotivo e specialmente tangibile con la storia della città. Un Follaro vale 0,50 centesimi.