Via dell’Indipendenza – La via del Borgo di Gaeta, una strada da conoscere
Forse ancor più del cibo, la vera protagonista de ‘Le Vie di Gaeta’, con la sua magica atmosfera, è la sua location, Via dell’Indipendenza, l’antico borgo marinaro e contadino fuori le mura della fortezza della Gaeta medioevale; anticamente questa strada era denominate proprio col nome de ‘La via del borgo’ e solo dopo il 1861, con la capitolazione della fortezza di Gaeta e la costituzione del regno d’Italia, i Piemontesi la chiamarono Via della Indipendenza. Le origini della sua realizzazione sono antichissime; il percorso è stato in parte tracciato dagli antichi Romani per collegare l’importante porto e le lussuose ville di imperatori e patrizi romani alla via Appia e alla via Flacca. Lungo la strada molte case sono costruite su resti di edifici romani ed è possibile scorgere tutt’oggi muri realizzati in opera reticolata. In particolare, in zona peschiera sono visibili importanti manufatti romani sottoposti a via Indipendenza e poco più avanti in via Peschiera sono ancora in uso costruzioni romane.
Il tracciato di Via della Indipendenza si snoda fra la montagna e il mare seguendo l’andamento della costa, un tempo molto vicina alle case. La strada è intersecata da stretti vicoli e presenta la tipica forma a spina di pesce. I vicoli verso il mare non sono mai coincidenti con quelli lato monte per evitare che il vento di mare possa penetrarvi con facilità, rendendoli poco vivibili. Alcune abitazioni sono costruite a cavallo dei vicoli formando delle volte, gergalmente denominate capanne, sotto le quali ancora oggi si possono osservare edicole votive, principalmente Mariane. La parte primitiva del borgo è quella denominata “castello – borgo vecchio” e, proprio in questa zona, intorno all’ottocento fu costruita la prima chiesa del borgo dedicata a San Cosma e Damiano. La chiesa fu distrutta dall’incursione dei Saraceni dell’846 che, dopo aver devastato Formia, si diressero verso Gaeta dove furono respinti ma lungo la strada fu cosa facile rovinare l’antico borgo e la sua chiesa. La cacciata definitiva dei Saraceni dall’Italia peninsulare è stata segnata dalla vittoria della battaglia del Garigliano del 915, possibile anche grazie ad un consistente contributo navale e terrestre dei Gaetani. La vittoria sui Saraceni ha consentito di ricostruire il primitivo borgo e la sua chiesa, riedificata sui resti dell’antico luogo di culto. La parte sottostante dell’originaria chiesa fu utilizzata come luogo di sepoltura.
Dopo la chiesa, camminando lungo la strada in direzione Formia, in tempi storici di notte avremmo trovato la via sbarrata da una pesante catena che bloccava la strada dal basamento di una torre (denominata “torre della catena”) all’altro lato della strada, per non consentire il passaggio notturno verso il borgo e la fortezza. Dal Medioevo fino al XIX secolo, Via Indipendenza ha rivestito grande importanza poiché, quella che oggi sembra una piccola strada cittadina, ai tempi rappresentava l’unica via d’accesso terrestre all’antica città fortezza, luogo di importanti commerci che si svolgevano su tutto il bacino del mediterraneo.
Nel 1852 Re Ferdinando II fece costruire una seconda via d’accesso alla città, facendo realizzare una strada esterna al borgo; il risultato fu uno splendido lungomare con due marciapiedi ed una larga strada con due carreggiate lastricata con basoli in calcare, successivamente denominata corso Attico. Via indipendenza è una strada ricca di storia che è stata percorsa da gente comune ma anche da reali, papi, Santi e da poderosi eserciti, come quello Napoleonico e quello Piemontese. Proprio quest’ultimo, per proteggersi dal cannoneggiamento proveniente dalla fortezza e attraversarla in totale sicurezza, aprì una galleria nelle case adiacenti alla strada, passando di casa in casa e creando, quindi, una sorta di tunnel attraverso le abitazioni. Nel Borgo ancora oggi si tengono due delle più sentite processioni religiose dell’intera città, che partono dalla cima della suggestiva scalinata della Chiesa degli Scalzi, la Madonna di Porto Salvo e quella dei Santi Cosma e Damiano, veri e propri patroni putativi del quartiere. Le Vie di Gaeta solitamente si svolgono il sabato successivo alla festa dei due Santi Medici che si svolge il 26 di settembre.
A PAGINA 4 ‘I PROTAGONISTI: LA TIELLA E IL FOLLARO’