Settantuno anni di reclusione per cinque imputati. Queste in totale le condanne chieste dal pubblico ministero Cristina Pigozzo nel processo per la morte di un’anziana, la 85enne Elisabetta Pinna, che ha portato gli inquirenti a ipotizzare l’omicidio per il gestore e il personale della casa di cura di Aprilia dove la vittima era ospitata.
I fatti risalgono al 18 aprile 2010 e il P.M., ritenute provate le accuse, ha chiesto nel dettaglio 14 anni e 3 mesi di reclusione per Alfio Quaceci, 71 anni, gestore della comunità alloggio Villa Sant’Andrea, 14 anni e 4 mesi per la collaboratrice Maria Grazia Moio, e 14 anni e 1 mese a testa per l’infermiera Gheorgeta Palade, romena, residente a Nettuno, e per gli operatori Noemi Biccari, di Nettuno, e Carmelina Maggiordomo, di Anzio. Chiesta invece l’assoluzione solo per Luciana Liberti, di Nettuno. A parlare sono poi state le parti civili e un difensore.
Il processo, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina, riprenderà il prossimo 27 settembre per le altre arringhe e forse anche per la sentenza.