No alla riforma Costituzionale, comitato attivo a Castelforte

“Si è costituito ieri a Castelforte il Comitato per il “NO” alla riforma Costituzionale proposta dal governo Renzi. Il comitato è stato fondato da un gruppo di cittadini che intendono impegnarsi per diffondere la propria idea rispetto alla riforma Costituzionale quali Roberto Gattola, Maurizio Orlandi, Marco La Starza, Benedetto Di Cicco, Manuela Vinci, Pasquale Fusco, Angelo Felice Pompeo, Massimo Giuliano, Alessio Fusco, Claudio Fusco e Francesco Sessa. La scelta di fondare il Comitato nasce da uno studio attento e rigoroso di quanto contenuto in una riforma che, se approvata, rischia di sottrarre ai cittadini la sovranità, di non eliminare gli sprechi, di complicare le procedure e di accentrare il potere nelle mani di pochi a discapito della collettività”.

Alessio Fusco
Alessio Fusco

Lo riferisce Alessio Fusco in qualità di responsabile del Comitato.


“La battaglia che si intende portare avanti non ha nulla a che fare, come qualcuno si ostina ad affermare, con una battaglia politica. Al contrario, l’interesse e lo scopo primario è quello, in vista del referendum che chiamerà i cittadini ad esprimersi entro dicembre, di informare le persone sui contenuti e sulle ricadute, positive e negative, che la riforma comporta. Oggi la priorità è arrivare ad un voto consapevole, scevro da qualsiasi strumentalizzazione politica o di bandiera, in cui ogni cittadino abbia la possibilità di formulare una opinione critica sui 40 articoli della Costituzione che la riforma Renzi – Boschi intende modificare quasi con una accetta.

Questo referendum, infatti, non riguarda l’equilibrio già precario di un Governo o di un presidente del Consiglio oggettivamente abusivo, quanto piuttosto la difesa della Costituzione, del diritto dei cittadini alla rappresentanza, del libero esercizio della sovranità popolare. E sono i cittadini gli unici che dovranno esprimere liberamente e democraticamente la propria scelta. Il testo proposto è, come hanno sottolineato autorevoli costituzionalisti, non è un cambiamento per migliorare, ma per peggiorare in modo pericoloso l’ordinamento costituzionale, nasce da un intreccio inquietante con una legge elettorale che rischia di trasformare i cittadini in sudditi di un ordinamento in cui al potere ci sarà un solo uomo e senza adeguati contrappesi.

Le riforme, su cui in linea di principio nessuno è contrario, hanno senso infatti se sanno entrare nelle maglie delle criticità e delle difficoltà che i cittadini e le imprese sono costrette ad affrontare ogni giorno, risolvendole. Le riforme, ad personam, come questa vanno nel senso contrario. In questo contesto nei prossimi giorni il Comitato si farà promotore di tutte le iniziative necessarie a procedere ad una puntuale ed adeguata informazione dei cittadini partendo dalla consapevolezza e dal presupposto che una riforma per avere senso deve avere un obiettivo preciso e fornire gli strumenti necessari ed adeguati per raggiungerlo”.