Resta tuttavia un impianto inagibile, sul quale una commissione tecnica non ha ancora espresso il proprio nullaosta definitivo, a causa di una lunga serie di lacune strutturali. Dall’assenza del parcheggio che rende caotica la viabilità locale, all’illuminazione notturna che allo stato attuale non permette partite di calcio o altri eventi in notturna. E ancora la composizione degli spalti che, come concepiti allo stato attuale, nella zona di una delle “curve” – chiamiamole così – sono inaccessibili, mentre sulle tribune diventano inospitali, per usare un eufemismo, durante l’inverno, considerata la totale esposizione alle intemperie a causa dell’assenza di una copertura. Fatto, quest’ultimo, sul quale l’attuale amministrazione comunale ha già cercato di correre ai ripari, senza alcun risultato, quando alcuni mesi fa chiese un finanziamento di ben 2 milioni di euro alla Regione Lazio per realizzare l’infrastruttura. Cioè lo stesso importo dei lavori eseguiti a Maranola. La stessa cifra che proprio il sindaco Bartolomeo si vantò di aver raggiunto per avere in cambio uno stadio fatiscente – e ancora inagibile – e per il quale chiese poi aiuto alla Regione.

Ma vale la pena sottolineare che da quando il Comune di Formia e il Coni hanno stretto l’accordo sulla permuta del vecchio impianto “Nicola Perrone” – ceduto allo stesso Coni – con il nuovo stadio, da realizzare per un valore di pari importo nella frazione di Maranola – pare essersi abbattuta una maledizione sulla struttura. Intanto i tempi biblici per realizzarlo, quasi un decennio dal momento della firma avvenuta nel 2007. Ma poi il fatto stesso che il progetto così come concepito non prevedesse tutta una serie di servizi e infrastrutture, lasciando emergere in tutta la sua evidenza uno scambio a perdere, considerando che, seppur vecchio, il Nicola Perrone aveva tutto ciò che serviva, parcheggio a parte. Ma, almeno sotto questo punto di vista, non è cambiato molto.

Celebrazioni per i 60 anni del Centro di Preparazione Olimpica. Hanno preso parte alle celebrazioni il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, il Segretario Generale, Roberto Fabbricini e il Vice Segretario Generale e Responsabile della Preparazione Olimpica, Carlo Mornati. Foto Ferdinando Mezzelani / GMT
“Accordo storico per la città, lo stadio ci verrà consegnato in questi giorni”. Con queste parole l’attuale sindaco Sandro Bartolomeo annunciò in una infuocata conferenza stampa del febbraio 2014 – durante la quale si scaglio contro la stampa e i giornalisti – in particolare H24notizie, e in particolare il sottoscritto – la consegna dell’impianto, etichettandola come “un momento storico”. Un annuncio che servì a intervenire contro chi fino ad allora – e anche in seguito – puntò il dito contro l’assunzione proprio nella struttura organizzativa nel Coni del figlio di Bartolomeo, Enzo, proprio a margine dell’accordo tra amministrazione comunale guidata dal padre Sandro e il Comitato Olimpico nazionale. Così il sindaco precisò che “… mio figlio manda i suo curriculum come tutti, ha avuto la possibilità di fare un colloquio ed essere assunto come semplice impiegato”. Concludendo: ” … quella che mio figlio sia stato promosso è una calunnia …”.
Una maledizione mai terminata. Ultimo episodio l’aggressione ai danni della dirigenza del Formia Calcio da parte di Luigi Assaiante del Cassio Club avvenuta a causa dei tempi e dei modi di gestione del campo che, per ora, ha un affidamento in esclusiva alla società di calcio rappresentativa della città, ovvero il Formia Calcio presieduto da Alberto Rossini, che risponde alle richieste di utilizzo delle altre società. Un fatto che non ha ricevuto l’attenzione dell’amministrazione comunale e in seguito alla quale lo stesso Rossini ha rassegnato le dimissioni. Solo allora non ha potuto fare altro che intervenire Sandro Bartolomeo a fare da paciere dopo le rimostranze di Assaiante, evitando scontenti. Dimissioni revocate.
Sull’assenza dell’agibilità, inoltre, un fatto analogo accadde nel febbraio del 2015. Ma da allora non sembra essere cambiato molto. Insomma restano aperti ancora moltissimi interrogativi intorno alla decisione politica, all’iter progettuale, alla realizzazione tecnica e alla gestione dell’impianto, che inoltre pesano come un macigno sulla crescita della società calcistica maggiormente rappresentativa della città di Formia. Una crescita che anche gli Ultrà sono tornati a rivendicare in un volantino fatto circolare negli ultimi giorni
A PAGINA 3 “ANCHE GAETA RISCHIA”