Acqualatina, per Delogu pontini sotto scacco di una banca irlandese

“Ieri, proprio nel giorno in cui a Priverno è mancata l’acqua l’intero giorno (con insopportabili disagi), si è tenuta l’Assemblea dei soci di Acqualatina. Il Comune di Priverno ha con coerenza continuato a votare contro un bilancio che, a nostro avviso, certifica la mala gestione del servizio idrico: “sprechi”, “poltronifici”, esternalizzazioni, bollette astronomiche, continua assenza di acqua, insufficienza della rete fognante, etc”.

Angelo Delogu
Angelo Delogu

Lo ricorda e denuncia Angelo Delogu, vice sindaco e capogruppo di “Priverno Adesso”.


“Abbiamo avuto l’ennesima conferma che l’Assemblea dei soci è interamente nelle mani del privato e, ancor peggio, di una banca d’affari irlandese (Depfa Bank). Ciò a causa di un mutuo di 114,5 milioni di euro, basato su derivati, che il centrodestra ha fatto pendere sulla testa dei cittadini di 11 Comuni della Provincia.

Mutuo garantito da un pegno che in ogni momento potrà portare la “Depfa” a sostituirsi in Assemblea ai Sindaci coinvolti, qualora questi intendano esprimere un voto non gradito. Dunque, le comunità locali sono state commissariate, offese e brutalmente espropriate dei loro poteri e delle loro prerogative.

depfa-bankI Comuni gravati dal pegno hanno abbandonato l’Assemblea pur dichiarandosi contrari al bilancio, che così è stato approvato. Successivamente, il socio privato ha fatto mancare il numero legale, impedendo la discussione del documento firmato da decine di Comuni, con cui, tra l’altro, si chiedevano le immediate dimissioni dei vertici societari figli di una stagione politica ormai archiviata.

Tutto questo conferma ancor di più che questa battaglia deve continuare in tutte le sedi e con tutti gli strumenti possibili: in Assemblea dei soci, in Conferenza dei Sindaci, nei Tribunali. Bisogna che l’acqua ridiventi pubblica, come hanno deciso gli italiani con un referendum, e che il sevizio migliori e le tariffe diminuiscano al più presto.

Piccola buona notizia: abbiamo ottenuto l’indizione di un bando pubblico per la nomina della società di revisione e preteso che la società si doti di un (finora inesistente) responsabile anticorruzione”.