Acqua pubblica, il Comitato contro Acqualatina non crede al Pd

Nei giorni c’è stato un incontro tra i sindaci del sud pontino ed Acqualatina per discutere della crisi idrica che sta imperversando dalle nostre parti, a cui ci risulta non abbia partecipato proprio il sindaco Bartolomeo“.

Lo ricorda il Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina di Formia.


“Non sappiamo quale siano state le motivazioni che lo hanno spinto a sottrarsi a questo appuntamento. Se fosse dipeso da noi, non ci saremmo comunque andati, perché non amiamo essere presi in giro. Lo conferma la relazione che i rappresentanti di Acqualatina hanno letto durante l’incontro, nella quale viene sottolineato che “la rete idrica del sud pontino presenta delle perdite che rappresentano circa il 70% dell’acqua immessa in rete”. E questo nonostante siano passati oltre 14 anni dalla cessione sciagurata della gestione dell’acqua alla società italo-francese.

Eppure è stato acceso un mutuo da oltre cento milioni – con la banca irlandese Depfa Bank – per sostenere un ambizioso piano degli investimenti, rimasto ovviamente sulla carta e mai realizzato. Del mutuo si parla anche nella Relazione sull’affidamento e sulla gestione del servizio idrico integrato [PROT. N° 322 DEL 04/03/2014].

In essa è scritto che “I risultati in termini di investimenti sono stati possibili grazie ad un “Project Financing”, tecnica di finanziamento usualmente adottata in contesti nazionali ed internazionali per la realizzazione di progetti di grandi dimensioni ed applicabile sia al Settore Pubblico che Privato. Nel maggio 2007 è stato pertanto stipulato il Contratto di finanziamento tra Gestore e la Depfa Bank che ha permesso di realizzare gli investimenti necessari alla risoluzione delle principali problematiche, ereditate al momento del passaggio di gestione del Servizio Idrico Integrato.

Una di queste probabilmente erano proprio le perdite dell’acqua immessa in rete. Per gli acquedotti sono stati già spesi – secondo un comunicato stampa del gestore – circa 90milioni di euro, ma visti i risultati temiamo che siano stati usati per altro.

E dove erano i politici che vestano la casacca tricolore del PD quando questo avveniva? Probabilmente ad affannarsi a non disturbare il manovratore. Altrimenti si sarebbero accorti che è stato utilizzato – nella quasi totalità – per la gestione corrente e non per finanziare il famoso – nonché fumoso – piano degli investimenti. Se così non fosse dovremmo pensare che si sono comprati lo champagne con quei soldi. A inchiodare ci sono i fatti e sono sotto gli occhi di tutti.

Sono passati quasi quindici anni dalla sciagurata decisione di cedere la gestione dell’acqua ad Acqualatina che continuiamo a parlare sempre delle stesse cose eppure nessun atto di Consiglio comunale a firma PD è stato approvato, o tantomeno per chiudere questa sciagurato innamoramento per la gestione privatistica dell’acqua. Nemmeno una censura, nemmeno una parola di condanna per come viene gestita l’emergenza idrica, che ribadiamo non è colpa di “Giove pluvio” ma della storica assenza della volontà del gestore di provvedere a risolverla, tanto poi i Sindaci andavano con il cappello in mano a chiedere una miglioria qua e là nel proprio comune.

Siamo sicuri che la conversione del PD sulla via di Damasco dall’acqua privata all’acqua pubblicata sia sincera e non frutto dei soliti giochi di potere in cui sono maestri da sempre? A noi sembra come dare ad un piromane il compito di spegnere un incendio. Per questo vigileremo affinché non combinino un altro guaio a danno della collettività”.