Un caso di malaria tra i richiedenti asilo stanziati nella Piana di Fondi. E’ quello che lunedì ha portato al ricovero presso il reparto Malattie infettive del “Goretti” di Latina un 27enne nativo dell’Eritrea, da giorni afflitto da un malessere diffuso. Diarrea e febbre, che da quanto riferito ai sanitari dallo stesso giovane erano comparsi da circa un mese, da prima della suo viaggio della speranza partito dall’Africa alla volta del Vecchio continente.
Era arrivato a Fondi nella giornata di sabato, proveniente da un centro di smistamento di Vibo Valentia, venendo collocato presso la struttura d’accoglienza gestita dall’associazione “La Ginestra”. I cui operatori non ci hanno messo molto a capire che qualcosa non andava, tanto che in considerazione dei sintomi, e alla luce delle spiegazioni dell’interessato rispetto le tempistiche, lunedì l’ospite è stato trasferito in ambulanza al “Dono svizzero” di Formia. Dopo un’estenuante attesa , largo agli accertamenti. Che, nell’arco di non molto, hanno infine portato il paziente verso l’ospedale del capoluogo con una diagnosi che non si presta ad equivoci: non una semplice influenza, a ridurlo in quello stato, ma appunto la malaria.
A margine del ricovero e delle prime cure, nonostante la malattia non sia comunque facilmente trasmissibile se non in presenza di particolarissime condizioni, dalla struttura fondana che ha accolto brevemente il 27enne richiedente asilo appena ricoverato hanno comunque deciso di far visitare il restante gruppo di ospiti in collaborazione con i servizi sanitari locali, con riscontri che come prevedibile hanno portato ad escludere altri infetti. Che pure di recente in provincia si sono registrati.
Almeno quattro, i soggetti risultati colpiti da malaria giunti nell’ultimo anno presso il reparto Malattie infettive del “Goretti”. Da dove tra l’altro i camici bianchi hanno informalmente tenuto a sottolineare un particolare importante, non riferibile solo agli ultimi casi: soltanto alcuni dei pazienti passati per i letti del reparto specialistico erano richiedenti asilo o simili. In linea di massima sbagliato, dunque, assimilare a prescindere malaria e altre malattie che a certe latitudini si consideravano ormai scomparse alle ondate di sbarchi di immigrati sulle coste italiane.
Per quanto riguarda il 27enne eritreo, per il momento rimane ricoverato nel capoluogo, assistito nell’interagire con il personale sanitario da un’interprete messa a disposizione da “La Ginestra”.
A PAGINA 2 – IL LAGO DI FONDI COME L’AFRICA: IL CASO DEL TURISTA ROMANO TORNATO DALLA PIANA CON LA MALARIA