Silenzio. O quasi. La vicenda dell’asilo La Vecchia Quercia di Formia si è arricchita ieri di una nuova puntata dopo che il mese scorso aveva scatenato polemiche a non finire, con repliche stizzite del Primo Cittadino a Udc e Generazione Formia (e controrepliche). Al centro del dibattito, come prima più di prima, la riassunzione delle dipendenti che, da capitolato d’appalto, la nuova coop aggiudicataria, La Gialla, avrebbe dovuto effettuare senza esitare così come avvenuto nel 2012 con la vecchia affidataria (si ricordi il comunicato dell’intero gruppo consiliare di centro sinistra, oggi a capo dell’amministrazione comunale). Rassicurazioni ne erano arrivate anche questa volta ma, il giorno dopo la riapertura del primo settembre, con tanto di comunicato dell’amministrazione comunale, e successiva denuncia di Rifondazione Comunista a proposito di un calo delle iscrizioni, si scopre che ben quattro dipendenti sono rimaste a casa. Proprio quelle che avevano diffidato la coop. Il tutto con il silenzio totale dei sindacati di categoria.
A raccontarlo in un post apparso su facebook è Christian Lombardi che questa volta a titolo personale e non come esponente del movimento “Un’Altra Città”, denuncia duramente quanto accaduto alla propria consorte e ad altre tre (ex?) dipendenti, preannunciando il possibile ricorso al Tribunale del Lavoro.

“Da bando di gara, e secondo le garanzie date dal Sindaco in data 11/08/2016 (come si apprende da comunicato stampa del Sindacato USB) – scrive Lombardi -, tutto il personale in servizio in precedenza avrebbe dovuto essere riassunto dalla nuova cooperativa. Quindi al 1° settembre le 13 operatrici, quelle che erano in servizio precedentemente, avrebbero dovuto essere in servizio ieri. Sin da subito, in realtà, e per come mi è stato riferito, sembrerebbe che la cooperativa entrante abbia preannunciato l’assunzione di solo una parte del personale (5/6 educatrici). Ed infatti, a rimanere fuori sono rimaste in quattro. Puta caso le quattro che, a tutela di tutte le lavoratrici (questo è bene precisarlo), avevano diffidato la ditta uscente e quella entrante a fare il passaggio di cantiere. Forse loro (le quattro) già sapevano di rimanere fuori?
Ma, mi domando, come è possibile che, con un bando che garantisce (art. 15 del capitolato speciale d’appalto) la riassunzione di tutto il personale in servizio pena la risoluzione del contratto (art. 25 del capitolato) da parte del Comune, con un Sindaco che garantisce (riunione del 11 agosto 2016 con USB e le quattro lavoratrici) la riassunzione di tutto il personale, la nuova appaltatrice possa non assumere quattro lavoratrici e proprio quelle quattro che l’avevano diffidata? E soprattutto perché, visto che ha partecipato, accettato e modulato la propria offerta su un bando in cui era precisamente scritto (e chiarito con successivo risposta scritta del Comune) che il personale tutto andava riassunto. Quanto sopra a prescindere che il bando prevede paletti ben definiti in termini di ore obbligatorie da ricoprire, di personale minimo presente in servizio, ecc. ecc.. Non entro nel merito del presunto contratto che hanno sottoscritto le dipendenti assunte che, mi risulta, essere differente da quello indicato nel bando. Se ciò fosse, come si può allora garantire lo stesso trattamento retributivo, normativo ecc.?? Quello che proprio non riesco a capire è, se bisognava fare una scelta tra le operatrici (da escludersi!!), questa scelta come è stata fatta? La ditta subentrante non aveva conoscenza delle singole operatrici poiché non avevano mai lavorato alle sue dipendenze. Ed allora come ha proceduto? Non per anzianità di servizio! Se così fosse stato una di quelle rimaste fuori (in servizio dal 1994) avrebbe sicuramente dovuto prendere il posto di un’altra (che, invece, è tra quelle assunte) avente minor servizio. Non per i titoli posseduti! Poiché in questo caso è rimasta fuori una laureata in possesso di titoli specifici. Ed allora come? Forse che le quattro escluse abbiano pendenze penali di vario tipo e specie? No, loro quattro assolutamente no! Forse che abbiano provvedimenti interdittivi di vario tipo e specie? Anche su questo mi sembra di poterlo escludere. Ed allora se proprio dovevano rimanere fuori quattro persone (tra cui l’unica cuoca), come è stata fatta la scelta? A caso? Forse! Ed allora si è sbagliato, non fosse altro perché il servizio riguarda dei bambini”.

Tanti dubbi ripresi anche da una delle dipendenti lasciate a casa: “Da diretta interessata, ringrazio l’avvocato Lombardi di aver esposto tale situazione grave ed incresciosa di noi oneste lavoratrici ed in particolare la mia figura Storica che dal lontano 1994 ho dedicato parte della mia vita a questo servizio… a cui ho sempre creduto e svolto con amore verso i miei bambini, ormai diventati adulti… la sorpresa più brutta è stato il completo disinteresse da tutta l’amministrazione Comunale, che mi conosce da sempre, e che a tutt’oggi non ha speso una parola nei miei confronti , ne tantomeno di coloro che vivono la mia stessa delusione e situazione… La considerazione inesistente da parte della nuova gestione nei miei confronti, non ha fatto altro che alimentare uno stato di amarezza e delusione… da quanto appurato da voci di popolo la mia e nostra esclusione è dovuta alla mancanza di volontà lavorativa o addirittura al troppo assenteismo da parte nostra… cosa non vera e dimostrabile al fine di infangare anche la nostra persona per far terra bruciata…. forse per il capriccio di qualcuno/a..??”

Domande concrete a cui ha provato a rispondere Giulio Morgia, ex sindacalista Cgil Fp che in altri anni si era battuto strenuamente per tutelare tutte le lavoratrici e che oggi, più blandamente, da segretario dell’Osservatorio comunale della legalità, ha commentato: “Ho letto attentamente quanto da te esposto e il mio parere personale non credo possa fare granché in un ” contenitore” come da te chiamato. Sarà il caso, se ritenete anomalie nel passaggio di appalto e altro di formalizzare le vostre osservazioni tramite i canali istituzionali. Sono certo che il Presidente dell’osservatorio e tutti i suoi membri me compreso si attiveranno per fare chiarezza sulla vicenda”.
A PAGINA 2 ‘IL POST COMPARSO SU FACEBOOK DELL’AVVOCATO CHRISTIAN LOMBARDI’