Da Pertini al futuro dell’Europa. A Ventotene, in occasione della presentazione del libro del ponzese Antonio De Luca, “Il falegname e il partigiano”, in cui si narra la storia della profonda amicizia tra un artigiano dell’isola e il futuro Presidente della Repubblica, il dibattito si è subito allargato e ha toccato temi particolarmente attuali.

In piazza Castello il ricordo degli anni del confino a Ponza per il leader socialista sono stati occasione per analizzare il quadro europeo dopo la Brexit. De Luca, battendo sull’importanza della memoria, ha sostenuto di aver voluto scrivere la storia di Sandro Pertini e del falegname dell’isola, “in quanto sia Ponza che l’Italia, l’Europa hanno smarrito ogni etica, filosofia e morale per una convivenza più giusta di pace fratellanza e condizioni economica migliore per i popoli”.
“L’uomo – ha sostenuto lo scrittore – deve avere sempre agli angoli delle strade un’erma che suggerisce e ammonisce l’operato dell’uomo e illumina il suo pensiero, così come nelle aule delle scuole”.
“Pertini – ha aggiunto De Luca –, e così anche Craxi, non erano entusiasti di questa Europa e avevano previsto che sarebbe diventata la terra di conquista della finanza americana, la responsabile del disastro europeo. Pertini è simbolo importante per la costruzione di una democrazia diversa dall’attuale. La sua umanità è simbolo per un sentirsi fratelli che deve accomunare gli uomini”.
Un dibattito tenuto davanti alle bandiere che rappresentano l’Unione Europea, organizzato dalla libreria “Ultima Spiaggia”. E all’inizio di novembre si replicherà a Genova.