“La conferma del progetto di partecipazione ed inclusione sociale è una bella notizia per le sei persone coinvolte (come da delibera, e non dieci come da comunicato dell’amministrazione comunale, ndr) e le rispettive famiglie. Questo genere di iniziative consente che non vengano abbandonati a se stessi coloro che vivono situazioni di disagio e difficoltà”.
Lo scrivono in una nota i quattro consiglieri comunali della lista civica di minoranza “Sperlonga Cambia”, Marco Toscano, Alfredo Rossi, Carla Di Girolamo e Alessandro Zori.
“Il rifiuto da parte di questa amministrazione di confrontarsi con le forze di opposizione, la mancata convocazione delle commissioni consiliari e dei consigli comunali, ci impedisce di discutere nel merito le decisioni prese dal sindaco Cusani e, di conseguenza, di poter contribuire con le nostre proposte a migliorare queste valide iniziative.

Se interpellati, avremmo proposto di aumentare la platea delle persone coinvolte nel progetto, in modo da aiutare un maggior numero di famiglie. A Sperlonga ci sono nuclei famigliari che vivono situazioni problematiche, madri che crescono da sole i propri figli, padri di famiglia senza lavoro che trovano grandi difficoltà nel trovare un impiego anche in ragione della loro età, persone sole che hanno bisogno di un sostegno. Ciascuno di essi avrebbe tratto importanti benefici dal progetto di partecipazione e inclusione sociale.
Siamo consapevoli che i fondi a disposizione dell’amministrazione comunale siano limitati e che bisogna fare delle scelte, ma siamo altrettanto certi di poter individuare delle voci di spesa da tagliare nel bilancio comunale per favorire lo sviluppo di vari progetti sociali: dalle spese legali, alle consulenze, passando per una politica di risparmio fino ad un’adeguata valorizzazione del patrimonio storico e culturale, che garantisca entrate sicure e costanti nelle casse comunali.
Siamo convinti che le politiche sociali debbano rappresentare una priorità per chi governa una comunità, perché per migliorare le condizioni generali di un paese bisogna partire da coloro che hanno più bisogno di un supporto, economico e sociale”.