di Paolo Galante Auriemma
Il dibattito europeo, ed extraeuropeo, su terrorismo e immigrazione si è fatto sempre più accesso nell’arco dell’ultimo anno. Nonostante l’appello di esperti sociologi, come Bauman, che hanno ribadito di non sovrapporre i due fenomeni, rappresentanti politici e media stanno contribuendo a diffondere una visione distorta dei due fenomeni con l’unico risultato di amplificare l’onda emotiva e populista che sta ricoprendo i paesi “occidentali”.
Fin troppo spesso si è data la parola a quest’ultimi, limitandosi agli slogan politici e ai titoloni dei giornali, escludendo chi d’immigrazione si occupa realmente ogni giorno: attivisti, volontari e lavoratori. La loro presenza sul territorio italiano è ben distribuita tramite associazioni e cooperative che collaborano con i vari CAS1,CARA2 e SPAR3.
In questo panorama si distingue il comune di Itri (LT); uno dei pochi che ha preso in gestione diretta questo tipo di progetto, in cui di recente degli attivisti di Casapound del luogo hanno appeso uno striscione con scritto: “Dietro la maschera del’accoglienza, l’immigrazione è solo business“ sui muri del municipio e la sede SPAR della cooperativa “Alternata SILos onlus”. Cooperativa di cui Sabrina Yousfi è socia ed impegnata come insegnante di italiano L2.
A PAGINA 2 L’INTERVISTA ALL’ATTIVISTA SABRINA YOUSFI
A PAGINA 3 LE NOTE A MARGINE