“O paghi o ti spezzo le gambe”, ai domiciliari i quattro giovani di Latina

Il Tribunale di Latina

Ai domiciliari, come chiesto dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro, i quattro arrestati dalla squadra mobile il 13 agosto scorso, con l’accusa di aver cercato di estorcere denaro, a Latina, a un giovane di 20 anni e al padre. Questa la decisione presa dal gip Laura Matilde Campoli al termine degli interrogatori di Mattia Zenere, Mario Gustavo Lazzarini, Ismail El Ghayesh e Shady El Ghayesh, tutti residenti nel capoluogo pontino.

La presunta vittima, stanca di subire continue minacce e richieste di denaro, si era recata insieme al padre in questura, denunciando che da alcuni giorni quattro individui, conosciuti solo sommariamente, stavano cercando di estorcergli una somma di denaro senza alcun motivo. Emergeva così che i denunciati, in due diverse circostanze, si sarebbero recati durante la notte presso l’abitazione del 20enne e, dopo averlo fatto scendere in cortile, avrebbero preteso, con minacce di gravi ritorsioni fisiche, la consegna, senza alcun motivo, di 300 euro la prima volta e di 2500 euro la seconda.


In particolare, il 10 agosto Zenere si sarebbe recato a casa della vittima, insieme ad altre due persone, e avrebbe chiesto 300 euro. “Hai rubato a casa mia. O paghi o ti spezzo le gambe”, avrebbe detto. Il giorno successivo, sempre Zenere, insieme a Lazzarini e Ismail, sarebbe tornato nell’abitazione del ragazzo, pretendendo 800 euro. Al 20enne sarebbe stata data anche una testata, sarebbe stato schiaffeggiato e il padre sarebbe stato spintonato. Il giovane sarebbe poi stato costretto a salire sull’auto del padre, guidata da Ismail, condotto nel parcheggio di via Tommaseo, dove si trovava Shady, che gli avrebbe detto: “Entro questa sera mi devi dare 2.500 euro, se no ti ammazzo”. Riaccompagnato a casa, sia il 20enne che i suoi familiari sarebbero stati di nuovo minacciati: “Vi ammazziamo tutti, vi sparo, vi rompo le gambe, tanto ci rivediamo domani”.

E le richieste di denaro sarebbero proseguite il giorno dopo, mentre padre e figlio già si trovavano in questura, dove sarebbero stati raggiunti telefonicamente dagli indagati. Fissato un appuntamento presso il centro commerciale “Latina Fiori”, per la consegna del denaro, il pomeriggio del 13 agosto è quindi intervenuta la Mobile e i quattro sono stati arrestati. I quattro, difesi tra gli altri dall’avvocato Sandro Marcheselli, nel corso dell’interrogatorio, secondo il gip Campoli, hanno “riferito circostanze piuttosto contraddittorie in ordine alla loro presenza sui luoghi e allo svolgimento stesso dei fatti”.

Gli arresti sono stati così convalidati e i quattro messi ai domiciliari.