Se Zannone oggi è un panorama di desolazione e di degrado, le responsabilità sono esclusivamente del Corpo forestale dello Stato, che può disporre di un presidio permanente, e del Parco nazionale del Circeo che dal 1979 ha la giurisdizione su questo isolotto disabitato tra Ponza e la terraferma.
Sono decisamente gravi le accuse che formula in un esposto il sindaco della principale isola pontina, Pietro Vigorelli. Lo ha inviato, su carta intestata del comune e tramite i Carabinieri della locale stazione, alla Procura della Repubblica di Cassino. Vi viene allegato anche un dossier fotografico – che vi possiamo anche mostrare – relativamente alle “gravissime violazioni ambientali” sinora commesse, complice, però, il comportamento omissivo della Forestale e dei vertici dell’ente Parco. Le prove documentali il sindaco-giornalista di Ponza le ha raccolte al termine di diversi sopralluoghi effettuati con il Comandante della Polizia Locale, con la cooperativa dei Barcaioli Ponzesi e con alcuni turisti in visita guidata.
Denuncia l’esistenza di almeno tre discariche a cielo aperto, con i più disparati materiali, alcuni dei quali altamente inquinanti, all’interno dell’ex Villa comunale, più nota come la villa dei festini del Marchese Camillo Casati Stampa, a ridosso del Faro di Capo Negro, dove ci sono gli alloggi del Corpo Forestale dello Stato, e sul sentiero in muratura che dal mare porta al Faro. Nell’esposto inviato al Procuratore capo di Cassino Luciano D’Emmanuele, il sindaco Vigorelli ricorda come dal gennaio 2015 abbia documentato al consiglio direttivo dell’ente Parco, di cui fa parte, questa situazione di assoluto e colpevole degrado ma senza ottenere le risposte dovute e sperate. Di questa clamorosa iniziativa il sindaco di Ponza, che anticipa la costituzione di parte civile del Comune in un eventuale processo istruito dalla Procura, ha anche informato i Ministri dell’ambiente e delle politiche agricole, Gian Luca Galletti, e Maurizio Martina.