Acqualatina ad Acea, di male in peggio. L’Otuc: “Basta privati, questo compratore ha già commesso gravi violazioni”

“Le associazioni dei consumatori della Provincia di Latina aderenti all’Otuc – afferma in una nota il presidente Antonio Villano -, organo istituzionale a difesa degli utenti dell’ATO4 Latina, esprimono grande preoccupazione per le trattative in corso per la cessione delle quote private del Servizio Idrico ATO4 ad ACEA. Questo perché la storia delle performance di tale azienda nei servizi pubblici, e in particolare nella gestione del Sistema Idrico ATO5 di Frosinone, non fornisce precedenti rassicuranti quanto ad efficienza ed attenzione alle esigenze dell’utenza. Le svariate sanzioni da parte delle Autority che hanno colpito per milioni di euro l’azienda per comportamenti non regolamentari sono a dimostrazione di quanto affermiamo. L’ultima sanzione è stata emessa nel giugno scorso dall’Autorità Garante per la concorrenza e il mercato per un importo di 3,6 milioni di euro a seguito di svariati addebiti nel settore energetico per pratiche aggressive, fatturazioni errate, distacchi senza preavviso, conguagli di importo elevato. 

L’Otuc pertanto torna ad affermare la necessità di ripubblicizzare la gestione dell’acqua in sintonia con quanto deciso nel relativo referendum. Le associazioni sono fortemente deluse dalle dichiarazioni di alcuni sindaci fatte nell’ultima riunuione della Conferenza dei Sindaci che, a quanto pare, non intendono accollarsi nessun costo per la ripubblicizzazione dell’acqua.


Al contrario più di un sindaco ha espresso parere favorevole affinchè Acea subentri nella gestione di Acqualatina. Ci appelliamo quindi agli schieramenti politici che da sempre hanno sostenuto la ripubblicizzazione sbandierandola come necessaria per un bene così prezioso e fondamentale. Siamo indignati dall’atteggiamento della Regione che sin dall’insediamento della nuova assemblea si è attivata, anche con il supporto dei comitati spontanei e dei verdi ambientalisti, in modo molto convinto per creare una legge regionale sulla risorsa idrica inserendo in bilancio un articolo specifico “fondo per ripubblicizzazione della risorsa idrica”.

La dotazione però di tale fondo è di ben… 200.000 mila euro, somma ridicola a fronte dei milioni di euro che costituiscono il bilancio di un Ato, somma ridicola assolutamente insufficiente per intervenire insieme o a supporto dei comuni per rilevare le quote private dei vari Ato. Questo dimostra ancora una volta che sono solo parole e prese in giro per tutti noi cittadini e che non vi è nessuna vera intenzione di ripubblicizzare la risorsa idrica. L’unico interesse sembra quello di spartizione delle poltrone a fini elettorali.

Auspichiamo quindi che i sigg.ri sindaci ci ripensino e che ci sia una concreta volontà nel mettere in
atto quanto da anni i cittadini chiedono con forza”.