La presunta lottizzazione, l’immobiliarista e il vicesindaco di Sperlonga: “Stretti rapporti”

Una vecchia immagine del cantiere

Un rapporto considerato più che solido, vecchio di anni, e giunto anche all’attenzione degli inquirenti che indagavano sul cantiere sigillato lunedì a Sperlonga con l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva. Sfiorando in qualche modo – nonostante non sia tra gli indagati, sei in tutto, tra i quali l’ex capo del settore Urbanistica – Francescantonio Faiola. Ovvero uno dei nomi più in vista della politica locale, attuale vicesindaco e assessore a Programmazione, Bilancio, Finanze e Tributi, nonché sindaco facente funzione fino alle ultime elezioni comunali, al posto del compianto Rocco Scalingi.

Nell’ambito del decreto di sequestro preventivo emesso dal gip Mara Mattioli su richiesta dei sostituti Giuseppe Miliano e Valerio De Luca per il cantiere in località Canzatora, Francescantonio Faiola, pur non comparendo a causa di un chiaro refuso, è infatti messo in relazione all’indagato Pierluigi Faiola, immobiliarista del posto e uno dei tre comproprietari del lotto alle porte del paese secondo l’inchiesta pronto a diventare una lottizzazione abusiva con diciotto appartamenti. Ma anche uno degli intestatari, Pierluigi Faiola, del permesso a costruire rilasciato nel 2014 dal comparto urbanistico del Comune rivierasco, documento che insieme al parere paesaggistico e alla successiva autorizzazione a firma della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici è in pesante odore di illegittimità: nessuno dei tecnici e funzionari coinvolti nelle varie fasi della vicenda avrebbe fatto presente i precisi vincoli esistenti nell’area in questione, su cui vigerebbe l’assoluto divieto di edificabilità. Portando, scrive il gip, a “macroscopiche violazioni della normativa urbanistica”, per una procedura amministrativa contraddistinta da “palese” quanto “consapevole illegittimità”, anche “attraverso false rappresentazioni di dati”.


Certezze e sospetti su una macchina burocratica nell’occasione quantomeno “distratta” su più livelli, dunque. E pure, come accennato, una particolare sottolineatura sulla relazione tra il comproprietario del lotto “sotto la lente” ed immobiliarista Pierluigi Faiola, ed il politico Francescantonio: il gip parla di “stretti rapporti”, essendo risultati “comuni interessi nel settore della compravendita immobiliare”, fatto accennato in un’informativa d’inizio giugno stilata dai carabinieri. Nulla di penalmente rilevante, è evidente, ma ad ogni modo una circostanza secondaria finita per irrobustire le motivazioni che hanno portato al decreto di sequestro di quello che è stato inquadrato come un costruendo ecomostro.