“Oramai da quasi quattro mesi assistiamo di fatto alla sostanziale paralisi delle attività statutarie della Camera di Commercio di Latina – dichiara Luigi Garullo Segretario Generale UIL Latina – , questa incredibile situazione di stallo è determinata dall’inerzia della Regione Lazio, la quale pur avendo ricevuto le dimissioni della maggioranza dei componenti del Consiglio della Camera di Commercio di Latina già lo scorso 1 aprile 2016, e, nonostante la stessa regione Lazio ha avviato la formale procedura di scioglimento del Consiglio lo scorso 15 aprile.”
“ E’ davvero singolare – continua Garullo – che la stessa regione Lazio dopo aver scritto bianco su nero sulla comunicazione di avvio di scioglimento, che la procedura stessa si doveva concludere ai sensi di legge entro trenta giorni dall’avvio, oggi dopo quattro mesi non procede ancora a tale scioglimento e contestuale avvio della gestione straordinaria, con la nomina del commissario”
“ Di fatto questa grave omissione di un preciso adempimento di legge – aggiunge ancora Garullo – sta determinando anche un diffuso stato di incertezza rispetto alle attività di rappresentanza della Camera di Commercio di Latina, anche rispetto ad atti formali che la Camera è tenuta ad adempiere, compresa l’approvazione di bilanci che non può avvenire, in quanto il Consiglio non può essere convocato in quanto dimissionario”
“Davvero non riusciamo a comprendere le ragioni – continua Garullo – per le quali un territorio debba essere privato del diritto di eleggersi la propria rappresentanza in seno ad un Ente così importante, se non con il fatto che evidentemente “altre ragioni” sono anteposte a quelle legittime del territorio, è davvero imbarazzante – conclude Garullo – registrare il rimpallo di responsabilità e vaghe scusanti da parti degli uffici preposti, rispetto ad un preciso adempimento, che al di là degli obblighi imposti dalla legge, prefigura l’assoluta mancanza di rispetto di una istituzione verso un’altra istituzione, per contro – chiude Garullo – se ci sono reali ragioni ostative si abbia la serietà comunicarle pubblicamente ”.