Emergenza rifiuti Lazio, Forte: “Stop Tmb, termovalorizzatori e biogas”

La sede della Regione Lazio

 

Ogni ambito territoriale del Lazio deve essere autosufficiente sul fronte della gestione dei rifiuti. E  la provincia di Latina non ha bisogno di nuovi impianti di Tmb né termovalorizzatori o impianti di biogas quanto piuttosto impianti per il riuso, la trasformazione e il compostaggio”.


Enrico Forte
Enrico Forte

Lo ha affermato il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte intervenendo in aula nella seduta straordinaria del Consiglio regionale durante il dibattito sull’emergenza rifiuti.

“Il tema vero che dobbiamo affrontare – ha spiegato Forte – è quello della drastica riduzione del volume dei rifiuti, un obiettivo che deve essere al centro della politica regionale. La Regione già nel Bilancio 2013 ha impegnato importanti fondi per incentivare la raccolta differenziata. Del resto è l’Europa ad imporci di raggiungere un certo livello di raccolta differenziata e di rifiuti da imballaggio, il che significa che bisogna puntare sul riuso e sulla riduzione del volume per archiviare il vecchio e obsoleto modello di gestione incentrato sulle discariche e i termovalorizzatori. La Regione Lazio – ha proseguito – deve impegnarsi alla bonifica dei siti post mortem e al ristoro dei territori che ospitano le discariche oltre a pretendere che le società che gestiscono le discariche mettano realmente a disposizione le somme delle fidejussioni.

Per quanto riguarda il territorio pontino deve diventare autosufficiente: non servono altri impianti di Tmb né di termovalorizzatori o di biogas. Dobbiamo pensare a ridurre il volume dei rifiuti potenziando la raccolta differenziata e realizzando impianti di compostaggio e riuso: se riusciamo a mettere in campo un piano del genere le discariche andranno gradualmente a morire, come è giusto che sia, o comunque resteranno come soluzione residuale.  E’ questa – ha concluso il Consigliere Regionale del Pd – la politica da mettere in campo per accantonare definitivamente una gestione che risponde a vecchi e superati sistemi. Il modello è quello dell’economia circolare che mette al centro della sostenibilità del sistema il riutilizzo delle materie. Dobbiamo trarre il massimo dalle nostre risorse reimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti. Così possiamo attivare un circuito industriale virtuoso che punti ala realizzazione degli eco-distretti”.