Porto a Cala dell’Acqua è “metodo Vigorelli”, Meetup 5 Stelle: “Operazione elettorale, con lui non c’è opposizione”

In merito alla progettazione e alla promozione portata avanti da questa amministrazione riguardante il nuovo porto turistico in località cala dell’acqua, siamo a sollevare le seguenti osservazioni:

Primo fra tutti, non capiamo come lo sviluppo di una zona portuale, possa prescindere dall’inevitabile sviluppo della corrispondente zona a terra, l’ex miniera, che oggi è caratterizzata da una fascia di territorio completamente abbandonata e priva anche dei servizi fondamentali, quali strade, illuminazioni ecc. Una seria pianificazione del territorio non può e non deve prescindere dal considerare gli interventi strettamente connessi tra loro. Insomma, non vorremmo che questo porticciolo sia una cattedrale nel deserto, atta solo a produrre interessi e speculazioni per il privato che avrà in concessione la gestione per 50 anni e non un atto serio di riqualificazione di parte dell’isola ad uso di abitanti e turisti. Infatti, come sancito da una delibera di giunta regionale del 2003, esattamente la n. 2251/03, la zona in questione doveva essere interessata da una riqualificazione urbanistica.


Il progetto per il nuovo porto a Le Forna
Il progetto per il nuovo porto a Le Forna

In merito ai tre progetti presentati, poi, c’è da rilevare che trattasi di progetti preliminari ai quali in conferenza dei servizi, sono stati prodotti pareri parziali e non di massima. Molti pareri non sono stati rilasciati perché vanno seguiti gli iter previsti per il rilascio degli stessi. Infatti la Valutazione D’Incidenza su SIC e ZPS, il Parere Paesaggisti, la VIA ed altri hanno risposto che non potranno esprimersi finchè non verranno presentati progetti definitivi che comunque dovranno seguire gli iter procedurali stabiliti per legge. (es. norme tecniche di attuazione (PTPR), modulistica regionale ed altri adempimenti.)

Si ricorda inoltre che l’area presenza un elevatissimo rischio idrogeologico (R4) come evidenziato dagli uffici regionali per la difesa del suolo e che senza la sua messa in sicurezza non potrà realizzarsi nulla. Inoltre, tutti e tre i progetti necessitano per la loro realizzazione una variante urbanistica al PRG comunale che necessita di procedura VAS (Valutazione ambientale strategica).

posti-barcaSuggeriamo inoltre di valutare l’opportunità di inserire all’interno delle modifiche al piano necessarie per la costruzione del porto, anche la modifica al piano regolatore per il recupero urbanistico dell’intera area, in modo da ottimizzare tempi e risorse e di mostrare un’effettiva volontà politica di crescita per l’isola di Ponza. Altro passaggio fondamentale tralasciato dai progettisti della società Cala dell’acqua è la pianificazione del servizio di trasporto passeggeri, che come sollevato in conferenza dei servizi dal Consigliere Regionale Gaia Pernarella, e non riportato dal verbale della conferenza, servirebbe soprattutto a decongestionare il porto borbonico e a garantire un utilizzo maggiore dell’opera che ad oggi sembrerebbe di sola fruizione per i posti barca. Questa dovrebbe rappresentare a nostro avviso una prescrizione fondamentale alla nuova fase progettuale.

Insomma pare che il porto sia ancora solo una bella idea, certo qualche passo in avanti è stato fatto e speriamo che il tutto avvenga nel rispetto della legge e dell’ambiente, cosa che comunque monitoreremo grazie ad i nostri rappresentanti nelle istituzioni preposte. La cosa più importante a nostro parere è che quest’opera non sia appannaggio esclusivo dei turisti relegando i ponzesi a facchini per yacht, ma che tramite le procedure di partecipazione stabilite per legge, innalzi i ponzesi a primi fruitori e beneficiari dell’opera.

A PAGINA 3 “AGGIUNGIAMO NOI DEL MEETUP PONZA5STELLE QUALCHE CONSIDERAZIONE ANCHE SULLA RIUNIONE DEL 7 LUGLIO 2016 SVOLTASI PRESSO IL CENTRO IL VELIERO”.