Rifondazione: la pedemontana a Formia, atto unico di una presa in giro

Il Comune di Formia

Il progetto della variante alla SS 7 Appia per il tratto compreso tra località Pontone di Gaeta e località Santa Croce, altezza svincolo Cassino – Napoli, altrimenti nota come “Pedemontana di Formia”, rientra nel Piano Generale dei Trasporti della Regione Lazio fin dai primi anni ’90; compreso tra gli interventi strategici per il riequilibrio del sistema di supporto alla mobilità stradale merci e passeggeri regionale. Ciò a causa della notevole portata del traffico calcolata in circa 30000 veicoli/die, di cui una parte importante composta da traffico di attraversamento della città, in particolare dovuto a mezzi pesanti. Il tracciato, scelto tra oltre una decina di alternative, ha una lunghezza di 11 km, di cui 5338 metri in galleria, con un costo complessivo stimato nel 2006 pari a 420 milioni e 950000 euro, con una previsione del tempo realizzativo – progetto esecutivo, autorizzazione e costruzione – di circa 6 anni.

Il primo progetto del 1999 prevede la realizzazione di una strada di classe C1 (ex IV) C.N.R, cioè ad unica carreggiata a doppio senso di marcia, con caratteristiche plano altimetriche compatibili con strada di Classe B (ex III). Poi, quando già era stato aperto il primo cantiere, il cambio di giunta e l’avvento della Legge n. 443 del 21/12/2001 (Legge Obiettivo) fanno inserire la strada nelle previsioni programmatiche di realizzazione delle infrastrutture strategiche individuate dalla Delibera C.I.P.E. 21/12/2001 n.121 “Programma delle infrastrutture” strategiche; in quanto parte del fantomatico tracciato del “Corridoio Tirrenico Meridionale”. Atto che rende necessario sviluppare la progettazione di una strada di categoria A, sezione autostradale, a doppia carreggiata, con spartitraffico, con due corsie per ogni senso di marcia larghe 3,75 metri e corsia di emergenza larga 3,00 metri per un ingombro totale della piattaforme di 25,50 metri. Per il resto non ci sono grandi modifiche, visto che il tracciato progettato ricalca per buona parte quello previsto nel progetto del 1999. Le differenze si riscontrano nel tratto iniziale, che ricade nel territorio di Gaeta e nel tratto in uscita da Monte Campese. Dal punto di vista idrogeologico lo studio dell’interferenza tra la sorgente Mazzoccolo e la strada, supportato da una campagna di prospezioni e misurazioni nel 1999, ha messo in evidenza che la superficie piezometrica basale in asse al tracciato varia da 12 a 16 m.s.l.m. mentre la quota di progetto della strada varia da 95 m.s.l.m. (imbocco ovest) a 84 m.s.l.m. (imbocco est). Pertanto non sembrano esserci rischi di riduzione della riserva idrica, verso cui deve essere posta ovviamente la massima tutela.


A PAGINA 2 ‘IL COMUNICATO DEL CIRCOLO ENZO SIMEONE’