Se in questo periodo dell’anno sosti a godere il panorama dal Ponte Tallini a Formia, ti accorgi subito di quante sono le persone in partenza e di ritorno dalle isole di Ponza e Ventotene. Una popolazione in movimento, che raddoppia d’inverno arricchita da colorati turisti affascinati dalle isole dell’arcipelago: un caos normale e benvenuto per gli isolani che li accolgono ma che giovedì e venerdì ha vissuto qualche fase critica con l’intervento al Molo Azzurra prima della Capitaneria di Porto e, il giorno successivo, della Guardia di Finanza.
A farla breve, partendo da diversi esposti giunti presso le sedi dei due Comandi istituzionali, era stata segnalata l’installazione di uno “scivolo” per la discesa dei mezzi recentemente montato sulla banchina, precedentemente “parcheggiato” per una quindicina di giorni nei pressi della biglietteria a Formia. A cosa servisse lì in realtà già lo si era immaginato da un po’, semplicemente osservando anche questo inverno le manovre del Don Francesco per effettuare rifornimento. O leggendo le cronache da Ponza. In particolare una nota diffusa dal primo cittadino isolano Pier Lombardo Vigorelli nel dicembre 2015.
In particolare ci informava senza farci sapere a quale titolo, a proposito di una mancata partenza del traghetto Don Francesco che “La nave si è limitata a provare l’agibilità e la funzionalità della pedana realizzata per consentire un ottimo attracco a Ponza. L’esito non è stato soddisfacente al cento per cento e la pedana dovrà essere perfezionata”.
Esito non soddisfacente che si è ripetuto nel febbraio scorso quando un camion adibito al trasporto di un motore è rimasto bloccato sulla passerella: l’autocarro si era accasciato con il muso sulle lamiere della pedana, non riuscendo a scendere dalla nave e bloccando lo sbarco degli altri mezzi.
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