Dio è morto (terza puntata)

«Il Condor ha ragione, Dolly. Tu sei la nostra sacerdotessa. La Regina in grado di strapparci dal petto questi mendaci simboli del nulla per far sì che continuino a battere meno volgarmente di adesso. Accantona le paturnie paranoiche dello Svizzero e rendici partecipi dei tuoi pensieri.»

Ronnie James Dio in abito di scena
Ronnie James Dio in abito di scena

Ghiaccio che sprofonda nei bui abissi della ragione.


Il Rumore – nel deserto – s’alzò come libellula che si stacca dal silenzio delle cupe acque di un qualunque stagno. Che sia azzurra, verde, o rossa – quella libellula – non ha alcuna importanza. Riesce a librarsi nel cielo, e il vorticare libero delle sue ali infetta una piccola porzione d’aria, poi la macchia s’allarga. E più s’espande la zona del contagio, maggiormente cresce la possibilità che essa riesca a raggiungere il confine che dovrebbe essere posto a riparo delle menti dell’indigente essere che si definisce umano.

«Ti ringrazio per le belle parole John. Nessuno potrà accusarti di averle pronunciate perché ubriaco, questa sera.»

«Se. Come se non contasse la riserva in circolo nelle sue vene.»

«Cazzo – Ale’ – mi hai anticipato di un centesimo di secondo.»

«Siete due stronzi. Antropophagus, mi meraviglio di te. Pensavo avessi in qualche modo dimostrato di meritare la tua stima.»

«Centesimo di secondo. E che ne sai tu delle misure oblique del Tempo? Se riuscissimo a calcolarlo a dovere avremmo tra le mani il segreto dell’immortalità, non credi? Un decimo, un centesimo, un millesimo. Ti appaiono forse diversi? Non farti illusioni in merito.»

«Condor, quante volte ti ho mandato a fare in culo questa sera? Beh, aggiungicene un’altra, così facciamo conto pari.»

«Scusate, ma non è come con l’euro? Un centesimo, lo dice stesso la parola. Cento centesimi, uguale un euro. Se poi ce ne aggiungi altri trenta puoi prenderti una birra piccola. Qual è la difficoltà? E meno male che avete studiato, professori dei miei coglioni.»

«Svizzero, se non esistessi qualcuno dovrebbe prendersi subito la briga d’inventarti.»

«Perché, che cosa ho detto?»

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