Il momento simbolicamente più atteso e significativo del Cusani ter è durato pochissimo. A dieci anni dalla fine del suo secondo mandato, da non molto riabilitato alla politica attiva dopo il contestato stop impostogli dalla Legge Severino, il neosindaco di ritorno Armando Cusani ha riassaporato la fascia tricolore solo per una manciata di secondi. L’ha indossata giusto il tempo di leggere il giuramento d’insediamento, per poi sfilarla repentinamente. Passando subito a disegnare il suo paese ideale, le strategie per il futuro, i punti fermi del percorso di governo da improntare. Come a ribadire implicitamente di non essersi riaffacciato sul palcoscenico per una mera rivincita personale, ma solo e semplicemente per Sperlonga i suoi cittadini.
Nel Consiglio comunale che ha sancito l’esordio del terzo mandato da sindaco dell’ex presidente della Provincia, lunedì pomeriggio, terminati i vari passaggi del rituale d’insediamento, Cusani non si è praticamente seduto neanche sul suo scranno, lasciato nel 2006. Un lungo discorso inaugurale passato quasi del tutto in piedi, per lui. A tratti spiritato, nel disegnare il domani del borgo rivierasco.
Domani all’insegna di una continuità amministrativa ormai ultraventennale, che ha portato il paese a essere un bijoux, “con tasse basse e 19 bandiere bandiere blu consecutive, che di certo non abbiamo comprato, come qualche idiota ha insinuato”. Ma proiettato uno “step” avanti. Cusani e i suoi – “si lavora in squadra, Come dieci anni fa”, ha assicurato – puntano a un miglioramento del welfare e del comparto turistico, a una nuova vita dell’agricoltura, a una serie di opere pubbliche ed interventi all’apparenza anche abbastanza visionari.
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A PAGINA 4 ‘VIDEO: L’ASSESSORE MARIC PUNTA TUTTO SU MARE E TURISMO’
