Coniugi di Gaeta morti, arrestata per omicidio la pusher “Angela”

Aggiornamento 20.18 – Il monitoraggio sugli spostamenti di diversi tossicodipendenti provenienti da Gaeta e dagli altri centri del sud-pontino ha consentito agli agenti del commissariato di individuare a Castelvolturno, lungo il litorale Domiziano, la pusher accusata di aver venduto la dose letale di eroina a due coniugi di Gaeta. Persero la vita ad un mese di distanza l’una dall’altro – il 2 agosto ed il 10 settembre del 2014 – ed, in entrambi i casi, per overdose.

Odigie Patience scortata nel commissariato di Gaeta
Odigie Patience scortata nel commissariato di Gaeta

Iniziarono le indagini ora culminate con l’identificazione di Odigie Patience, nigeriana di 40 anni, destinataria di un’ordinanza di fermo di reato con l’ipotesi di duplice omicidio provocato da overdose, una misura emessa dal sostituto procuratore di Cassino Eugenio Rubolino. La donna si faceva chiamare “Angela” quando propose la cessione delle due dosi di droga utilizzando un telefonino intestato ad una “testa di legno”.


Il primo decesso avvenne a Carinola, vicino Sessa Aurunca, nell’agosto 2014 dove venne trovata in fin di vita la donna di Gaeta, Maria Laura Ventre, 52 anni, insegnante. Stesso triste destino un mese più tardi, il 10 settembre, per il marito 49enne, Francesco Camicioli, il cui decesso però permise un’accelerazione alle indagini caratterizzate da prove testimoniali, l’ascolto di testimoni, l’analisi dei tabulati, dei contatti telefonici e dei sistemi di localizzazione GPS, la ricostruzione degli spostamenti delle vittime e l’analisi degli scontrini delle farmacie sino al riconoscimento della 40enne nigeriana che – secondo alcune indiscrezioni –, dopo aver affidato la figlia di 11 anni a un’amica, stava per abbandonare la zona preoccupata dalla recente morte di un’altra donna in provincia di Caserta sempre a causa di una cessione di stupefacenti.

Il vice questore Maurizio Mancini
Il vice questore Maurizio Mancini

Almeno dieci le persone sentite dagli investigatori del Commissariato di via Roma agli ordini del vice questore Maurizio Mancini tra cui anche due formiani, otto di loro hanno riconosciuto la donna mentre uno è stato denunciato perché reticente.

Ora si trova, invece, nel carcere femminile di Pozzuoli.

 

A PAGINA 2 ‘L’INTERVISTA VIDEO AL VICE QUESTORE MAURIZIO MANCINI’ (VIDEO RIPRISTINATO)