Affondamento Rosinella, arriva la nave Anteo della Marina per trovare corpo del comandante Oliviero

Il Rosinella ormeggiato nell'aprile 2015 a Formia (foto Enrico Veneruso - http://www.naviecapitani.it/ )

Sarà un’altra nave specializzata della Marina Militare, giunta nel frattempo nelle acque di Gaeta, ad occuparsi del recupero del “Rosinella” e del cadavere del suo comandante, Giulio Oliviero, di 44 anni. L’ha confermato l’avvocato Antonio Crisci, il legale della famiglia del marittimo scomparso nell’affondamento del 19 aprile scorso avvenuto a sette miglia davanti il litorale di Baia Domizia.

La nave Anteo è giunta appositamente da Lampedusa dove era impegnata da settimane nel recupero di un peschereccio inabissatosi un anno fa con a bordo, si stima, tra i 700 ed i 900 migranti. Ad effettuare una nuova immersione, quasi sicuramente nella giornata di giovedì, saranno gli stessi palombari della Marina Militare, supportati dalla sofisticata tecnologia a disposizione della nave Anteo. Intanto sul luogo dell’incidente si è svolto un nuovo sopralluogo del sostituto procuratore Marina Marra che, affiancata dal perito nominato dalla Procura, Giovanni Di Russo, e dallo stesso Comandante della Capitaneria di porto di Gaeta Alberto Meoli, hanno sancito conclusione della missione del cacciamine “Gaeta”, lo stesso che, grazie ad un sofisticato sonar militare, aveva individuato i cadaveri di due dei tre membri di equipaggio, i tunisini Khalifa e Saipeddine Sassi, padre e figlio di 60 e 25 anni.


La stessa autorità giudiziaria ha disposto il trasferimento delle loro salme in Tunisia, spese che saranno accollate dal paese nordafricano. Ma la famiglia Oliviero ha fretta: vuole recuperare i resti di Giulio e, subito dopo, la motobarca partita dal porto di Formia per capire definitivamente le ragioni del suo misterioso affondamento.