Laziomar risponde ai marittimi: “Stato di agitazione irrituale”

Molo Azzurra a Formia

Clima sempre teso alla Laziomar dove, alla lettera dei sindacati Filt Cgil, Gallerano, Fit Cisl, Formisano, e Uiltrasporti, che annuncia la rottura delle trattative con la Laziomar in merito alla contrattazione di secondo livello, con conseguente stato di agitazione dei marittimi, ha risposto immediatamente il direttore generale Michele Lauro con una missiva, che non rasserena il clima ma sottolinea i limiti all’azione sindacale in virtù del “contratto di servizio”, inviata alla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, al Prefetto di Latina, a Filt Cgil, Fit Cis, Uiltrasporti, Fedarlinea, Regione Lazio – Direzione Regionale Infrastrutture, ambiente e politiche abitative, Capitanerie di Porto di Gaeta, Formia, Ponza, Ventotene, Terracina, Anzio, e ai Comuni di Ventotene, Ponza, Monte di Procida e Procida.

Michele Lauro
Michele Lauro

“Il servizio di cabotaggio marittimo svolto dalla scrivente è un servizio pubblico disciplinato dal Contratto di Servizio, valevole a ogni effetto di legge tra la Laziomar SpA e la Regione Lazio.


Lo stato di agitazione comunicato dalle segreterie unitarie, a partire dalla data odierna (20 maggio ndr), è irrituale, posto che nella vostra comunicazione sono indicate genericamente le giornate del 23 maggio e del 25 maggio, senza che siano precisati gli orari di svolgimento delle relative assemblee. Come è noto, la società scrivente ha la necessità di onorare obblighi di servizio pubblico che impongono il rispetto di orari di partenza e di arrivo delle unità navali nei porti base.

Le vostre comunicazioni generiche in relazione alla svolgimento delle assemblee nelle date del 23 e 25 maggio, invero, non consentono alla società scrivente, gestore del servizio pubblico, di attivarsi per far fronte a eventuali emergenze, posto che lo svolgimento delle assemblee avverrebbe, di fatto, senza preavviso.

Pertanto, si avverte che lo stato di agitazione dovrà consentire la corretta applicazione degli adempimenti di legge e, in attesa dell’espletamento del tentativo di conciliazione, dovranno essere garantite le prestazioni ordinarie di lavoro nel rispetto degli obblighi derivanti dal “Contratto di Servizio””.