Proprio ieri il sindacato USB di Formia, che ha proclamato lo sciopero degli operatori ecologici di giovedì mattina, ha scritto al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Formia per chiedere un incontro congiunto con la società per superare la fase di scontro tra azienda e lavoratori.

“Pensiamo – sostiene Maurizio Acquaviva dell’USB –, che l’amministrazione comunale di Formia possa rappresentare un importante elemento di mediazione nella vertenza in corso tra la direzione aziendale della Formia Rifiuti Zero e i lavoratori. Siamo disponibili a lasciare alla nostre spalle i toni accesi e pieni di acredine dell’amministratore unico e la rottura che lui ha voluto fin dall’inizio della vertenza, purché si giunga al più presto alla conclusione del conflitto”.
Nonostante l’amministratore unico della società minimizzi il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, infatti, i lavoratori sono più determinati e coesi di prima. Non sono più disponibili a lavorare in condizioni precarie e continuamente sotto pressione. Sono lavoratori che nel tempo hanno ampiamente dimostrato di essere seri e pienamente coinvolti nel nuovo corso della società a intero capitale pubblico. Tuttavia, proprio per il loro pieno coinvolgimento, non vogliono più essere considerati e additati come una manica di sfaticati, assenteisti e lavativi, e come i maggiori responsabili delle criticità del servizio.

“Abbiamo chiesto un incontro per martedì mattina alle 11 – annuncia Vincenzo Giuffrida, il sindacalista operaio più rappresentativo tra i lavoratori –, perché non si dica che il nostro sciopero sia stato strumentale e fine a se stesso. Un incontro in cui ribadiremo le nostre rivendicazioni che hanno portato i lavoratori ad aderire allo sciopero. Non opporremo alcuna chiusura mentale rispetto alle esigenze dell’azienda, ma vogliamo essere trattati con pari dignità”.
Ora toccherà al sindaco e all’assessore all’Ambiente decidere se convocare il tavolo di confronto chiesto dal sindacato o lasciare che azienda e sindacato continuino ad affrontarsi a viso aperto. Un’assunzione di responsabilità, quella chiesta all’amministrazione comunale, alla quale non ci si può più sottrarre.
“Sia chiaro – ribadiscono dal sindacato –, che se non dovessimo ottenere risposte alle nostra rivendicazioni, siamo pronti a ripetere lo sciopero di giovedì. Nel frattempo manteniamo alto lo stato di agitazione sindacale fino a quando non saremo convocati. Nostra intenzione, comunque, resta quella di ripristinare corrette relazioni sindacali e ricreare un clima di concordia tra lavoratori e azienda”.