“Al Karama come Gomorra”, la denuncia è di Forza Nuova: “Giudici ubriachi”

Come previsto e stra-previsto da Forza Nuova, ci risiamo. Ieri, dunque, è stato effettuato l’ennesimo blitz delle Forze dell’Ordine nel campo ROM abusivo di “Al Karama”, una vera e propria base logistica e di smistamento criminale e un cancro nel territorio latinense e pontino. Una baraccopoli fatiscente e fogna a cielo aperto, una bomba ecologica che rischia di diffondere epidemie di cui si legge soltanto nei libri di storia. Un’organizzazione delinquenziale alla stregua della camorra italiana, che però a differenza della camorra non viene denunciata dalla politica ma anzi, è stata foraggiata dalle vecchie amministrazioni dilapidando i soldi dei contribuenti latinensi. Un luogo che, in un Comune normale, sarebbe stato demolito da un pezzo e tutti i suoi criminali rispediti a pedate a casa loro.

E allora, leggiamo i risultati dell’incursione dei Carabinieri: identificati una trentina di soggetti, quattro dei quali accompagnati in caserma per essere fotosegnalati. Tra di essi uno risultava già denunciato per violazione di un decreto di espulsione, un altro è stato invitato formalmente a presentarsi in Questura per regolarizzare la propria posizione irregolare sul territorio nazionale, e ad una donna è stato eletto domicilio a seguito di un furto con destrezza commesso lo scorso 3 gennaio 2015, circostanza nella quale a Latina, assieme ad altre tre donne, si era impossessata della catenina d’oro indossata da un uomo.


Insomma, la solita accozzaglia che fa come gli pare e che non dovrebbe nemmeno stare in Italia, e i soliti magistrati talmente ubriachi da porre i ladri rom ai domiciliari in un campo occupato abusivamente, con la benedizione dell’UNAR, ufficio governativo sostituito per salvaguardare i delinquenti stranieri.

Ma arriviamo al punto: cosa sia Al Karama lo sanno persino i sassi (ma non i vermi anti-italiani che vi dimorano sotto), ma ciò che potrebbe ancora sfuggire a qualcuno degli elettori che tra poche settimane si recheranno alle urne per scegliere la nuova amministrazione comunale è che alcuni dei candidati a sindaco e molti degli aspiranti consiglieri hanno una diretta responsabilità con i reati degli zingari ai danni dei residenti del centro e soprattutto dei borghi, perché questi indegni di partecipare alla vita politico-amministrativa hanno di fatto difeso e mantenuto i rom di Al Karama, addirittura fornendo loro una scuolabus, costruendo loro fognature, pagando loro la fornitura idrica (terza spesa nel bilancio comunale) e iniziando i lavori per costruire altre case, dotate di tutto il necessario, per radicare la presenza rom a Latina.

Roba da manicomio e uno sputo in faccia a tutti i latinensi onesti che non hanno una casa e ai quali certamente il Comune non paga le bollette. Forza Nuova, pertanto, assicurando nuovamente il proprio impegno, se venisse eletta dal popolo entrando in maggioranza con Angelo Tripodi sindaco, a cancellare dalla faccia della terra Al Karama ed espellerne gli occupanti dal territorio, mette ancora una volta in guardia gli elettori sui vari Nicola Calandrini, Enrico Tiero, Enrico Forte e compagnia mendace che mai e giammai toccheranno “Al Karama” e se mai dovessero chiudere i campo sarebbe solo – come promise Giovanni Di Giorgi – averne costruito uno ex novo o aver piazzato i rom nelle case popolari o peggio.

Chi vuole una Latina sicura e libera dalla criminalità ROM non potrà fare altro che votare per Forza Nuova e Angelo Tripodi, ma coloro, invece, a cui sta bene non dormire sonni tranquilli e farsi assaltare e derubare dagli zingari potranno votare per la finta destra ed il PD, ma poi nessuno si lamenti, perché chi è causa del suo mal, pianga se stesso e nessuno dica che non sapeva…