Dallo scorso 21 aprile è stato riaperto lo sportello ministeriale per la presentazione delle domande sul Fondo Kyoto per le scuole. Vale a dire un finanziamento a tasso agevolato (0,25%) rivolto agli enti pubblici proprietari dei plessi da ammodernare nell’ottica dell’efficientamento energetico. Un’opportunità rivolta a scuole ed università, ma anche ad asili nido e ad istituti per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
“I soldi per migliorare la qualità della vità e per avere migliori servizi nella nostra città ci sono e ci sono sempre stati. Quello che è mancato invece – afferma Nicoletta Zuliani, consigliera uscente e candidata nella lista del Partito Democratico a Latina – sono i soggetti capaci di intercettarli, ma soprattutto di portare avanti i progetti e non perdere i finanziamenti, come è accaduto in passato, ad esempio per il Plus. In questo caso ci sono fino a un milione di euro per scuola e verranno accordati i finanziamenti ai primi arrivati. E non è la prima volta che assistiamo al ‘chi prima arriva prima alloggia’ è evidente che è richiesta una maggiore qualità e reattività da parte della macchina amministrativa. In questo dobbiamo investire le nostre migliori energie”.
“Poter accedere ai finanziamenti pubblici, come questo sul Fondo Kyoto, è un aspetto importantissimo per la crescita e il miglioramento di una città, infatti noi stiamo già studiando un progetto per l’efficientamento energetico di alcuni istituti scolastici del Comune di Latina da presentare entro la scadenza posta dal ministero” – dice Roberto Cerocchi, candidato del Pd in abbinamento a Zuliani.
“Non possiamo però continuare a cogliere occasionalmente le notizie – dicono i candidati, che lanciano così una proposta – Bisogna potenziare l’ufficio edilizia scolastica, dotarlo di tecnici che possano seguire da vicino il grande tema della qualità degli edifici scolastici: con la legge 107 si prevede che sempre più le scuole diventino centrali nello sviluppo socio-culturale di un territorio, capaci di un’offerta formativa integrata con le associazioni del territorio per ricucire quel tessuto sfilacciato che crea solitudini e dasagi. Per questo diventa cruciale potersi dotare di una squadra specializzata che operi sia sul versante dell’edilizia con progetti di recupero, di efficientamento e di manutenzione che su quello dell’intercettazione e il reale utilizzo di fondi come ad esempio il Kyoto. In questo modo non andrebbero perduti milioni di euro messi a disposizione dal governo e dall’Europa”.