Si è conclusa la vicenda giudiziaria, dopo quasi sette anni di processo, che ha visto da una parte la società che gestiva un noto ristorante del golfo di Gaeta e dall’altra il proprio dipendente, cameriere e responsabile della sala.
In seguito all’infortunio nel quale il lavoratore ha subito una grave frattura del piede ed il successivo licenziamento e non potendo più mantenere la stazione eretta per lungo tempo, lo stesso ha dovuto riqualificare la propria attività ripiegando su altra attività, subendo una forte dequalificazione personale ed una sensibile riduzione dello stipendio.
Il lavoratore infatti, dopo oltre 20 anni di carriera da cameriere e direttore di sala nel settore alberghiero ha trovato un nuovo impiego quale muratore semplice (mattonatore), lavoro questo apparentemente più usurante, ma sicuramente compatibile con la propria menomazione. La società alberghiera è stata quindi condannata all’integrale risarcimento del danno per oltre 140.000,00 euro, somma questa esaustiva della maggiore retribuzione che avrebbe percepito per il resto della vita lavorativa e del danno biologico differenziale per le sofferenze patite.
Nessuna conseguenza subirà invece la previdente società a conduzione familiare che gestiva il ristorante, in quanto diligentemente assicurata contra tali rischi. Il legale rappresentante delle stessa era stato già assolto in Cassazione per prescrizione del reato di lesioni colpose, non prima di aver subito la condanna penale in primo ed in secondo grado.
Grande soddisfazione per la parte lesa e per i suoi legali Avv.ti Roberto e Benedetto Guglielmo che hanno portato avanti il giudizio, soprattutto per la sentenza di indubbio pregio, per la cui motivazione redatta dal Giudice del Lavoro di Latina dottoressa S. Marotta sono state necessarie 25 pagine.