Don’t touch, le difese ridimensionano: “Giravano su delle Panda”

Una fase degli arresti a ottobre 2015

Giovedì prossimo la sentenza, intanto oggi davanti al GIP del Tribunale di Latina Laura Matilde Campoli è stato il giorno delle difese chiamate a controbattere alle pesantissime richieste dei pm Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro che la settimana scorsa avevano chiesto per l’ipotizzata associazione per delinquere, dedita alle estorsioni, all’usura e allo spaccio di droga, che reinvestiva il denaro in una serie di beni, ricorrendo a intestazioni fittiziepene detentive dai 12 ai cinque anni, per un totale di 55 anni, nei confronti di i nove dei 24 arrestati nell’ottobre scorso nell’ambito dell’indagine denominata Don’t Touch e condotta dalla Questura di Latina.

don't touchA prendere la parola, dunque, è stato inizialmente l’avvocato Leone Zeppieri in difesa di Giuseppe Travali, nei suoi confronti una richiesta di condanna a 8 anni, accusato di far parte dell’associazione a delinquere e di detenzione di un chilo di stupefacente: nel dettaglio il legale ha contestato il vincolo associativo evidenziando come si trattasse di semplici rapporti familiari tra il proprio assistito ed i propri congiunti, Angelo e Salvatore Travali e Francesco Viola. Nessuna prova inoltre secondo il legale della partecipazione del proprio assistito all’acquisto il 26 gennaio del 2015 a Roma di un chilo di cocaina purissima, scambio intercettato dalla squadra mobile di Latina che bloccò un auto Audi con a bordo Antonio Giovannelli, ritenuto il corriere, e lo stupefacente che, dichiarò, “doveva portare a Gaeta”.


Il legale di Antonio Neroni, invece, l’avvocato Palombi, ha invece sottolineato la totale assenza di gravità dalle intercettazioni poste a carico del suo assistito, anch’egli accusato di aver fatto da corriere nel viaggio Roma – Latina in un’altra circostanza, anche perché in quell’occasione non ci fu alcun sequestro di droga.

 

A PAGINA 2 LE DIFESE DI ANGELO E SALVATORE TRAVALI E DI FRANCESCO FALCO