Pesticidi, allarme rosso nell’area del Circeo

Le acque del Lazio (e della provincia di Latina), sono tra le più inquinate d’Italia. Lo dice il rapporto recentemente pubblicato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), relativo al biennio 2013-2014, che ha evidenziato come circa l’80% delle acque della regione conservino residui di pesticidi. In particolare, il livello di contaminazione è superiore ai limiti di qualità ambientale in due punti delle acque superficiali tra cui Pontinia (il 40% del totale), e un punto delle acque sotterranee (4,8% del totale). Secondo queste stime, l’area più critica sarebbe quella del Parco Nazionale del Circeo. Un allarme che preoccupa soprattutto per le ripercussioni sulle falde acquifere e sulla qualità dell’acqua utilizzata dai cittadini della provincia, soprattutto nei territori di Pontinia e Sabaudia.

Dati che sono venuti fuori prendendo come campione 21 pozzi e e 5 punti di rilievo per le acque superficiali. C’è da dire anche che però nel Lazio i principali corpi idrici non sono monitorati e, dunque, queste statistiche potrebbero essere ancora più allarmanti, oltre al fatto che nella regione non sono state ricercate molte delle sostanze nocive rilevate invece in molte altre parti d’Italia.