Piana di Fondi: sciopero ad oltranza, per i braccianti stranieri

Serre "svuotate"

L’astensionismo di buona parte dei braccianti stranieri stanziati nel comprensorio della Piana va avanti. Una decisa presa di posizione messa in atto per chiedere maggiori garanzie salariali e contrattuali – il principale punto fermo è il raggiungimento della soglia dei 6,60 euro lordi all’ora – per adesso ad oltranza.

Parte dei braccianti nel tempio Sikh di Fondi (foto Giovanni Saviano)
Parte dei braccianti nel tempio Sikh di Fondi (foto Giovanni Saviano)

Avevano iniziato domenica, il giorno della festa dei lavoratori, per poi proseguire nella giornata di lunedì, convogliando in sella a centinaia di biciclette in una maxi-assemblea alla periferia di Fondi, presso il “tempio” Sikh di via Capocroce. Quella di ieri, martedì, è stata la terza giornata trascorsa con le braccia serrate. Uno sciopero su vasta scala organizzato sotto l’ala protettrice della Flai-Cgil, l’organizzazione di categoria del comparto alimentare, e che sta vedendo l’adesione di centinaia di cittadini indiani, affiancati da una minoranza di pakistani, bengalesi e qualche albanese. Non da tutti gli altri, ovvero i braccianti italiani e quelli nordafricani, regolarmente a lavoro nelle campagne tra Fondi, Sperlonga, Monte San Biagio e Terracina. Dove l’astensione di massa, ora dopo ora, sta creando problemi a non finire tra le aziende agricole, in larga parte già falcidiate da anni di crisi del settore e che con questo stop si sono viste costrette a ridurre, quando non proprio a bloccare del tutto, la raccolta dei propri prodotti. Acuendo una situazione di difficoltà che in mancanza di un’intesa non promette nulla di buono, da una parte e dall’altra.


Fondi, serra, serreIntanto, nella giornata di ieri, anche i titolari delle aziende agricole dell’area fondana sono stati protagonisti di una partecipata assemblea a tema. Un incontro tenutosi a partire dalle 19 presso la sede del consorzio di produttori “Copla”, nella zona industriale di via Pantanello, ed organizzato dai referenti locali di Coldiretti e della Cia, la confederazione italiana agricoltori. Obiettivo primario, fare il punto rispetto quanto sta accadendo e trovare soluzioni concrete per uscire dall’impasse.