Lettera del sindaco di Sabaudia ai commercianti… arriva la risposta

“Ma per sua sfortuna – si legge infatti nella nota congiunta -, nessuno di noi è mai stato in vendita, nessuno di noi si è fatto convincere dai suoi modi prima persuasivi e poi minacciosi.Per non parlare, poi, della sua lettera di ritiro delle dimissioni, dove si vantava di aver ritrovato l’armonia con Fratelli d’Italia, a cui lo legano, diceva , comuni radici. O della lettera inviata ai vertici del Partito dove si dichiarava pronto a qualsiasi cosa pur di non essere mandato a casa. Forse il suo ‘cerchio magico’ non sa (o fa finta di non sapere) che da ‘papino’, anzi da più ‘papini’ , è corso lei nel tentativo di intercessioni che non ha trovato, disposto a sacrificare anche più di uno dei suoi fedelissimi.

Fedelissimi che ora dovrebbero avere il buon senso e l’etica di non avventurarsi su un terreno che potrebbe risultare scivoloso e ricco di sorprese. Infatti fra quei consiglieri siede chi è stato condannato dalla Corte dei Conti a rifondere le casse comunali e non lo ha ancora fatto o chi convoca i consigli comunali senza il dovuto rispetto dei gruppi consiliari. Nell’intento di una maldestra ‘captatio benevolentiae’ il sindaco promette il Film Festival, non perdendo l’occasione di portarsi avanti con la campagna elettorale (come si può dedurre anche da altre delibere affrettatamente portate in Giunta). Ma, ci chiediamo, con quali procedure e quali risorse si procederà alla realizzazione di un evento così costoso? Perché nonostante le diverse richieste, non è stato risposto ai consiglieri comunali che chiedevano conto dei costi della prima edizione? Infine, l’amore per la città si dimostra con il rispetto di tutti i cittadini, non facendo parzialità e non accanendosi con alcuni , strizzando l’occhio ad altri.  Noi siamo fieri di aver preso le distanze da tutto questo e di non essere tornati indietro, nonostante le molte lusinghe.Crediamo che il Sindaco abbia già recitato abbastanza la parte della vittima, è ora che cambi copione”.


Un attacco questo in cui non emerge solo il dato politico ma di fatto si apre la strada per una “guerra” che potrebbe segnare tutto il periodo del commissariamento.