L’associazione albergatori di Terracina (A.A.T.) condanna “l’insensato progetto della mitilicoltura nelle acque del nostro litorale. E’ un’iniziativa – dichiara il segretario AAT Marco Tammetta – che senza scrupoli preclude qualsiasi forma di sviluppo del territorio: cambierebbe per sempre le nostre spiagge e la nostra città, a discapito non solo dei turisti, che da anni affollano il nostro litorale, ma soprattutto dell’intera economia del comparto turistico.
Molte sono infatti le presenze che abbandonerebbero le rive di un “mare violentato”, le attività dell’intera filiera turistica, già provate da anni di crisi, che con tenacia continuano ad investire sul territorio, subirebbero danni insostenibili. Questo deplorevole scenario non è frutto di una reazione a catena di crisi economiche e geopolitiche mondiali, in cui oggettivamente è più complesso intervenire, ma di uno sconsiderato “atto di ufficio” che confeziona di fatto una “bomba di precisione” dalle conseguenze devastanti.
Consideriamo questo modus operandi inaccettabile; una proposta dall’impatto ambientale, economico e turistico così rilevante, non può essere accolta senza un confronto serio in primis con i cittadini, quindi gli steakhoders e le imprese del territorio.
Chiediamo con assoluta urgenza, quindi, alla regione Lazio e di conseguenza a tutti gli organi preposti per competenza, di interrompere immediatamente l’iter di concessione di una licenza assurda, che favorirebbe di fatto gli interessi personali di un singolo a discapito dell’intera comunità di una delle cinque aree comunali più popolate della provincia di Latina, e di centinaia di attività dipendenti dalla qualità del nostro mare”.