“Opere inutili di un pittore inutile”, a Sabaudia è di scena “Toscanaccio”

Dal 23 aprile al 3 maggio 2016 il Museo Emilio Greco di Sabaudia ospiterà una collezione delle opere di Giuseppe Vittorio Scapigliati in arte Toscanaccio. “Opere Inutili di un Pittore Inutile”, questo il titolo della mostra, promossa dall’Associazione Risus, ci farà percorrere un viaggio prezioso fatto di immagini, segni e colori… Colori mescolati alla rinfusa , come carte da gioco che l’artista scopre, ad una ad una, mettendole poi ognuna al proprio posto e giocando una perfetta partita di… solitario.  Tubi, manichini, libri, quadri… giochi di parole… pagine e pagine ricamate con pazienza e passione, geometrie libere ed evocative, emozioni tra memoria ed immaginazione, vibrazioni del mondo e della mente, arte vissuta come solitaria, estrema e metaforica espressione di bellezza. È Sabaudia, dunque, con la linearità delle sue forme, il razionalismo dei suoi monumenti, la natura ancora in parte selvaggia e incontaminata, la pagina più bella che Giuseppe Vittorio Scapigliati sta scrivendo sul suo ‘diario di bordo’ …durante il ‘lungo viaggio avventuroso che sta percorrendo accanto al suo Dio, potente, temuto, amato’…

“Una collezione tutta da scoprire – ci racconta Giuliana Mosca, curatrice della mostra -. Un tesoro nascosto da guardare, ascoltare, diffondere, condividere e…proteggere”.


“Nel mio deserto infuocato coltivo fiori bellissimi…ed è sempre Primavera”… -Toscanaccio

Giuseppe Vittorio Scapigliati nasce a Piancastagnaio (SI) il 1 aprile 1946 da una famiglia di umili origini. Va a vivere a Roma all’età di 15 anni, dove studia presso l’Istituto Tecnico Armellini e si diploma.Toscanaccio non ha una formazione scolastica di tipo artistico, né ha mai frequentato lo studio di qualche maestro: si può considerare un autodidatta. La sua vena artistica si manifesta durante gli studi superiori con tratti già definiti in bianco e nero, e mediante l’utilizzo della matita come suo unico strumento. Nel 1969, vestito di tutto punto e con una cravatta viola – già simbolo della sua trasgressione, del suo anticonformismo e anche della sua elegante personalità – si presenta durante una collettiva all’artista Gianni Crialesi, che lo introduce nel circolo artistico-culturale di Ostia, allora particolarmente attivo. A partire dal 1971 inizia un’intensa ed abbondante produzione di disegni figurativi, a cui rimarrà ossessivamente legato per 7-8 anni. Tra gli anni ‘80 e ’90 prende il via la sua ricerca, più raffinata, degli astratti: linee, segni, qualche colore, poi ancora scritte, materia, colori più caldi, maschere, tubi, manichini… E ancora colore, sempre più vivo e sempre più spazi occupati. “Io riempio gli spazi delle mie tele, tutti, comprese le cornici e se potessi andare oltre lo farei…”, ammette lo stesso artista. Toscanaccio ci lascia, improvvisamente, ad Ostia, il 6 febbraio del 2015, proprio mentre le sue “Opere Inutili di Un Pittore Inutile” esposte a Nettuno, riscuotono un grandissimo successo.

Museo Emilio Greco – SABAUDIA
La mostra sarà aperta al pubblico dal 23 aprile al 2 maggio 2016 con i seguenti orari Orari di apertura: dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 19; Sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 13 – dalle ore 16 alle ore 19

Infoline: 335.1091195