Ladri d’affetto, di ricordi. Sciacalli che non lasciano in pace neanche i morti: una razzia dietro l’altra, qualcuno continua a depredare le tombe del cimitero di Fondi. Furti e sparizioni che si registrano da anni, e perpetrati l’ultima volta il giorno prima di Pasqua. Un Sabato santo indigesto per decine di amici e familiari dei defunti ospiti del camposanto affacciato sulla provincia per Lenola. Almeno trenta, i loculi che sarebbero stati visitati dai soliti ignoti.
Se fino al recente passato ad andare a ruba erano quasi esclusivamente oggetti in rame facilmente rivendibili sul mercato nero – e diverse volte borse lasciate incustodite – da qualche tempo a questa parte tra le tombe sparisce davvero di tutto. Con la particolarità che quasi sempre è roba di nessun valore, se non quello affettivo. Porcellane, peluche, medaglioni, cornici, presepi formato mini, omaggi di ogni sorta al caro estinto di turno, anche dei più trascurabili. Che siano oggetti di famiglia o semplici “pensieri”, spesso e volentieri, nemmeno il tempo di poggiarli sul marmo, ed eccoli svaniti. Come pure i mazzi di fiori – un classico – e le piante ornamentali. Un insieme disomogeneo di “trofei” a volte destinati a migrare su altre tombe, più spesso fuori dal perimetro del cimitero, portati chissà dove.
Fatti che non vengono neanche più segnalati a polizia e carabinieri, ma comunque oggetto di ripetute lamentele a custodi (“attenti e scrupolosi, ma che non possono fare più di tanto”, dicono alcuni frequentatori del cimitero) e referenti comunali, senza però che il trend fosse in qualche modo invertito. E, mentre in tanti vorrebbero l’attivazione di un sistema di videosorveglianza, perlomeno all’entrata, l’atmosfera si fa sempre più pesante. C’è gente esasperata, toccata negli affetti più intimi. Un malessere diffuso, e che non è escluso possa sfociare in qualcosa di più.
Davvero indicativo, in tal senso, uno dei messaggi comparsi – per l’ennesima volta – tra i loculi oggetto delle razzie. Non l’unico presente, di sicuro quello che rende meglio l’idea: “Chi non ha rispetto per i morti non ne ha neanche per i vivi e non lo merita! Quando piangerete i vostri figli capirete il valore di quello che avete rubato. Sperate solo che non vi trovi”.