Ucciso dal treno in corsa: vittima identificata

*Un'immagine a margine del fatto*

AGGIORNAMENTO – Si chiamava Mario Ferranti, aveva 52 anni ed era di Castel Sant’Elia, comune di poco più di 2mila 500 anime immerso nella provincia viterbese. Queste le generalità dell’uomo che sabato pomeriggio, per cause ancora in corso di accertamento da parte della Polfer, ha trovato la morte sui binari che affacciano sulla stazione di Itri, travolto e dilaniato da un treno regionale partito da Roma Termini e diretto a Villa Literno.

Un giallo fino a ieri, quell’orribile dipartita. Oltre che per le esatte modalità dell’investimento, tuttora sconosciute, soprattutto per le generalità della vittima, resa irriconoscibile e peraltro senza documenti d’identità. Unici elementi per tentare di risalire a un nome e a un cognome, la carnagione bianca e l’età apparente di circa cinquant’anni, insieme ai vestiti indossati al momento della tragedia, una maglietta grigia con sopra una felpa di pile, un pantalone di jeans e delle scarpe di color verde acceso portate senza lacci. Decisivo, alla fine, il riconoscimento effettuato ieri mattina da parte di alcuni famigliari di Ferranti. Ovvero un paziente di “Sorriso sul mare”, casa di cura di Formia da dove il 52enne era scomparso non molto prima di essere investito dal treno che sabato passava per Itri.


Scattato l’allarme, erano stati convocati presso lo scalo ferroviario teatro del fatto alcuni referenti della struttura, che a quanto pare sul momento non avevano comunque riconosciuto nei resti della persona travolta (ricomposti tra mille difficoltà dalle onoranze funebri “La Comune”) il paziente irreperibile. La cui salma ieri, prima di essere restituita ai parenti – che peraltro, distrutti dal dolore, nelle stesse ore si sono recati sul luogo del dramma in una sorta di “pellegrinaggio” -, è stata sottoposta ad esame autoptico dal medico legale incaricato dalla Procura di Cassino, il dottor Mariani.