Fondi, appalto “spezzatino” per l’illuminazione: ricorso bocciato dal Consiglio di Stato

Pur essendo nel frattempo andato per la maggior parte in porto, con le opere in agenda già realizzate e da settimane in fase di collaudo, l’appaltone per la nuova pubblica illuminazione di Fondi – 10 milioni di euro più Iva per 15 anni, erano le cifre iniziali – si è confermato senza vincitori. Portando il Comune, per cui a conti fatti cambia poco o nulla, al “Piano B”.

Consiglio di Stato
Consiglio di Stato

Nei giorni scorsi la quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta dal giudice Carlo Saltelli, ha infatti respinto il ricorso avanzato dall’amministrazione De Meo contro la sentenza del Tar che, a luglio, aveva annullato l’aggiudicazione definitiva della gara per il restyling degli impianti cittadini all’insegna delle luci a Led e dell’efficientamento energetico. Quest’estate, i giudici amministrativi avevano accolto parzialmente entrambe le istanze presentate dalle uniche due ditte partecipanti alla gara, la “Martini & Martini”, piazzatasi al secondo posto, e la “D’Urso Impianti”, che era risultata quella vincitrice. Almeno fino allo stop imposto dalla sezione pontina del Tribunale amministrativo regionale: mancando alcuni requisiti formali, secondo il collegio giudicante nessuna delle due imprese avrebbe potuto partecipare. La decisione scaturita? Contratto inefficace. Ma solo in differita, dal primo gennaio 2016. Vale a dire con il rifacimento degli impianti d’illuminazione già bello che ultimato (da allora vanno avanti, quadro per quadro, i collaudi finali). Situazione particolare. E che, annullato il contratto ma fatti i lavori, aveva lasciato principalmente due punti interrogativi: come fare con la manutenzione della nuova rete e le utenze, che fino a prima dovevano essere in carico alla ditta appaltatrice?


comune-di-fondi_ok_webAlla luce dell’accaduto, convinti di una sorta di abbaglio del Tar, da Palazzo hanno temporeggiato. Prima di assumere una determinazione definitiva, l’amministrazione del sindaco Salvatore De Meo aveva preferito ricorrere in appello al Consiglio di Stato. Con un esito che, come anticipato, alla fine ha però rappresentato la bocciatura (formale) della linea portata avanti dall’ente: ricorso respinto, contestualmente a quello avanzato dalla “D’Urso”. Da qui, la necessità del Comune di prendere una decisione finale sui punti residui dell’appalto. Questioni peraltro affrontate martedì sera nel corso dell’ultima riunione della commissione Lavori pubblici, col primo cittadino che ha portato a conoscenza dei presenti gli esiti della succitata sentenza.

Quali saranno i prossimi passi? Innanzitutto, si attende la fine dei collaudi – prevista in questi giorni – e la presa in carico dei nuovi impianti da parte del Comune. Entro breve, poi, bollette (per circa 300mila euro all’anno) e contatori torneranno a fare riferimento allo stesso ente locale. Relativamente alla manutenzione degli impianti per i prossimi tre lustri, tripla opzione: una gestione del Comune “in house”, con risorse proprie, quella ad oggi più probabile; un nuovo appalto con ditte locali; trattandosi di una quota annua inferiore ai 40mila euro, un affidamento diretto tramite trattativa privata. Ultimo passaggio, ma non meno importante, quello legato allo sviluppo di un nuovo piano economico per il pagamento rateizzato degli impianti, dal valore di 9 milioni di euro e tirati su dalla ditta “D’Urso” a proprie spese. Questa ed altre decisioni in merito all’appalto “spezzatino” saranno chiuse solamente dopo la lettura delle motivazioni della sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado, previste per metà aprile.