Un centro storico che ha lentamente cambiato identità. Che si è trovato ad appassire. E che lotta giorno per giorno contro il degrado.
Questione, quest’ultima, tornata all’ordine del giorno venerdì: una famiglia residente in una delle tante case che affacciano in prossimità di corso Appio Claudio si è risvegliata con la solita siringa usata, abbandonata da qualche tossicomane a pochi passi dal portone di casa. Rinvenimento che ha portato ad intervenire il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Appio Antonelli: “Ho avuto varie segnalazioni del genere, è un problema generale”, ha detto. Ricordando, tra le altre cose, una nota delle scorse settimane con cui aveva bussato in Comune chiedendo la convocazione di una commissione proprio per discutere di droga ed altre situazioni di degrado in centro. Senza ottenere risposta.
Consumo e spaccio di droga all’interno delle antiche mura cittadine, soprattutto in orari notturni, sono problemi antichi. Peraltro andati a ridursi rispetto agli anni passati. E per quanto possibile costantemente monitorati dalle forze dell’ordine, come testimoniano servizi di controllo giornalieri e ripetuti arresti di pusher. Eppure, spesso e volentieri ci si ritrova ugualmente di fronte a situazioni come quella di ieri. I problemi del centro storico fondano, però, non si limitano ai soli “risvegli tossici”.
A creare insicurezza, contribuiscono anche le comitive “alcoliche” spesso stazionanti in notturna tra vicoli e Corso. Un buon numero di italiani, il più delle volte stranieri. E forse non potrebbe essere altrimenti, considerando che negli ultimi anni la voce del centro è cambiata: il fondano ha lasciato il passo ai dialetti di sperdute regioni indiane e pakistane; a lingue dell’est Europa. Molti, tra i vecchi residenti, col tempo hanno preferito vendere o fittare. Altri tentano di farlo. Via dal centro loro, largo ai nuovi.
Non solo braccianti, operai e quant’altro, comunque. Non mancano i facoltosi turisti col vezzo della doppia casa. Che però nel cuore della città restano una manciata di settimane l’anno, contribuendo a renderlo “fantasma”. Come pure vi contribuiscono le serrande chiuse e le vetrine svuotate del principale corso cittadino, in parte andato a decadere. Tra case, negozi ed altri locali commerciali, il centro continua a brulicare di cartelli che di volta in volta offrono un pezzo della Fondi che fu in vendita o in affitto. L’ennesima sfumatura di una progressiva metamorfosi che non piace.