“C’è un confine sottile tra l’autorevolezza di un Commissario inviato dal Ministero degli Interni e la prepotenza del potere gestito senza conoscere la città, i suoi bisogni, i passaggi amministrativi precedenti.”.
A parlare è l’ex assessore di Terracina, Emilio Perroni
“Senza essere presenti sulla tolda di comando (mi perdoni, sono figlio di pescatore…), senza avere la pazienza e l’umiltà di incontrare le persone: tecnici comunali, ex amministratori, categorie professionali, sindacati, anziani o cittadini comuni. Senza studiare i problemi, senza confrontare le soluzioni, senza riflettere bene sulle conseguenze di una scelta urbanistica destinata ad avere conseguenze sulle generazioni future. O di un’ordinanza contingibile e urgente destinata ad avere gravi conseguenze sulle generazioni attuali.
Ecco, gentile Dott.ssa, anche alla luce dell’ultima Sua iniziativa – ironicamente ribattezzata dai cronisti locali: “l’auto-intervista del Commissario sulla via Francigena” – ho la sensazione che abbia travalicato quel confine di cui sopra. Ignorare o sminuire, volutamente o inconsapevolmente, tutto il lavoro fatto dal sottoscritto per non far perdere alla nostra città l’occasione di inserirla nel progetto della Via Francigena, mi è sembrato un esercizio cinico del potere. Impossibile fare finta che non esistano le varie delibere di giunta (la n° 182 del 2014 per esempio), le conferenze di servizio in Comunità Montana, gli accordi sottoscritti con le associazioni, i protocolli scambiati con i pellegrini, a meno che non abbia inteso esercitare l’amministrazione invadendo il campo della politica.
Chi mi conosce sa – Lei non può conoscermi perché non ha mai voluto incontrarmi per conoscere i progetti avviati o le imminenti scadenze circa le materie di cui mi sono occupato – che ho tanti difetti, ma che ho anche un profondo amore per la natura e per la storia della mia città. Al punto da ricoprirmi di tagli le braccia e le gambe per aiutare a rendere di nuovo fruibile ai pellegrini il sentiero che va da Terracina a Monte San Biagio. Mi considero un pellegrino tra i pellegrini che indossa zaino, scarponi e giacca a vento, e percorre la via Francigena perché ne ricava beneficio fisico e spirituale. Considero grave l’invadenza politica di un Commissario in piena campagna elettorale, ma sono felice di aver già preso decisioni importanti per me e la mia famiglia che rendono inutili queste invadenze. Come ho sempre detto, Terracina è talmente bella che sa difendersi da sola. Tanto sentivo di dirle, gentile Commissario, senza rancore, ma col dovere di difendere le mie opinioni e le mie azioni. Le auguro “Buona Strada”, come è tradizione della nostra comunità scout”.