Rapina in villa a Fondi, prosegue la caccia dei banditi

Mentre lunedì il 16enne picchiato dai rapinatori è prontamente tornato tra i banchi di scuola, i carabinieri della Compagnia di Terracina e della Tenenza locale continuano a indagare a tutto campo sul furto in villa degenerato in una rapina a mano armata avvento sabato sera a Fondi, in via Leone Ginzburg.

Un promotore finanziario, il figlio minorenne e il suocero ingegnere tenuti sotto scacco da tre banditi penetrati nella loro abitazione, e che, imbattutisi in una cassaforte, hanno tentato in ogni modo di farsi rivelare la combinazione, non riuscendovi ma fuggendo comunque con un bottino dal valore di circa 4mila euro. Dopo aver colpito al capo, a mani nude, il ragazzino, e portato il padre, stremato dalle pressioni, ad accusare un improvviso malore. Malviventi stranieri, dal volto travisato e tutti ben piazzati, uno dei quali con una pistola, da chiarire se vera o giocattolo.


Gente dell’est Europa o d’origine balcanica, secondo le prime ricostruzioni. Ambito sin da subito battuto a testa bassa dagli uomini dell’Arma, che stanno portando avanti accertamenti ad ampio raggio, per adesso limitati alle sole terre pontine. Insomma, al momento il sospetto è che, pur non necessariamente risiedendo a certe latitudini, chiunque abbia agito possa essere partito a far razzie dai confini provinciali. Intanto, sono al vaglio degli investigatori gli elementi raccolti nella palazzina teatro dei fatti a poche ore dall’allarme, repertati dagli specialisti della scientifica di stanza presso il Comando di Latina.