AGGIORNAMENTO – Un colpo in villa degenerato in una rapina a mano armata, con tanto di aggressione a un minorenne, finito in ospedale. Un episodio avvenuto a Fondi, in pieno centro urbano, all’ora di cena di sabato, con i banditi riusciti a dileguarsi nel nulla, così com’erano venuti.
Nel mirino, una palazzina situata in via Leone Ginzburg, lungo via Arnale Rosso. I ladri vi si sono introdotti pochi minuti dopo le 20, passando per un terrazzo, ritrovandosi direttamente a uno dei piani superiori. Prima di salutare, individuata una cassaforte, sono quindi scesi al piano inferiore, dove hanno sorpreso il capofamiglia, promotore finanziario, uno dei figli, di 16 anni, e il suocero, ingegnere.
Le minacce, l’aggressione, il malore
Erano in tre anche i banditi, volto travisato, accento straniero, tutti dall’aspetto robusto. Uno di loro aveva una pistola (che non ha mai puntato), non è chiaro se vera o giocattolo. Momenti in cui la tensione si è comunque tagliata col coltello. Una situazione da film. Per intimorire gli adulti i topi d’appartamento hanno picchiato il ragazzino, colpendolo con almeno un pugno in viso. Poi, sempre più minacciosi, hanno intimato al padre di rivelare la combinazione della cassaforte, con l’uomo ad un certo punto colto da un improvviso malore. Inconveniente che di lì a non molto ha portato gli ospiti indesiderati a un repentino addio, scappando per una portafinestra. Con un bottino ben più magro di quello che avevano pregustato durante il raid: rimasta serrata la cassaforte, i ladri si sono dovuti “accontentare” di valuta straniera – circa 700 sterline – e alcuni monili in oro, per un valore approssimativo stimato in 4mila euro.
Professionisti stranieri
Una volta scattato l’allarme, in via Ginzburg si sono portati i carabinieri della Tenenza locale e della Compagnia di Terracina, che oltre agli accertamenti nell’appartamento teatro dei fatti hanno subito messo in atto diversi posti di controllo sul territorio, purtroppo senza esito. Si indaga in maniera serrata, per il momento a 360 gradi. Con elementi – formalmente – allo stato dei fatti minimi. Tra le poche certezze, il fatto che chi ha agito era un professionista, molto probabilmente dell’est Europa o proveniente dai Balcani. Una delle tante batterie di “ladri acrobati” attive, di spola in spola, anche sul territorio pontino. Ed è proprio su quel versante, che è rivolto lo sguardo degli investigatori.
Pericolo scampato
Nessuna particolare conseguenza fisica, fortunatamente, per il minorenne aggredito dagli sconosciuti assalitori: trasportato da un parente al pronto soccorso del “San Giovanni di Dio”, è stato dimesso con una prognosi di una manciata di giorni. Anche il padre, nonostante il forte choc, sta bene.