
“La Regione Lazio ha confermato l’idoneità del Golfo di Gaeta come zona adatta alla produzione di mitili. Lo si apprende dal numero 16 del Burl del 25 febbraio scorso… Questo è scritto a chiare lettere. Questa classificazione è condizione indispensabile affinchè si possano installare degli impianti di allevamento come prevede il Regolamento Europeo CE 854/04“.
Lo ricorda la portavoce dell’Assemblea popolare del golfo Paola Villa. (PDF 2016-539 RICONOSCIMENTO IDONEITA’)

“Il regolamento europeo – aggiunge – prevede che gli Stati membri provvedano a classificare le zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi e ad istituire un Sistema di Sorveglianza sulle zone di classificazione e sugli impianti di produzione che permetta un costante monitoraggio della salubrità di tali prodotti e della qualità igienico – sanitaria delle acque. La classificazione sanitaria delle acque marine per la produzione dei molluschi bivalvi è definita dallo stesso Regolamento (CE) 854/04. E appartenere alla “Zona A” è fondamentale perché come dice lo stesso regolamento: “Zone di produzione A: sono zone in cui i Molluschi Bivalvi Vivi (MBV) raccolti possono essere direttamente destinati al consumo umano poiché soddisfano i requisiti sanitari stabiliti dalla normativa vigente: livelli di E. coli minori di 230 MPN per 100 g di polpa e di liquido intervalvare“.
Con la sua classificazione, la Regione Lazio ha di fatto sdoganato la possibilità di impiantare nuovi allevamenti, proprio in un periodo in cui un forte movimento di associazione e comitati si sta fortemente opponendo alla istallazione di nuovi allevamenti nelle acque prospicienti il comune di Minturno. Che si avessero dubbi sulle politiche in materia di salvaguardia ambientale da parte della Regione Lazio, ed in particolar modo del sistema marino, con la guida Zingaretti, ne abbiamo avuto, in questi due anni, prove concrete: nessun provvedimento perchè si ripristinassero i fondi per l’attuazione reale dell’Area sensibile del golfo di Gaeta (delibera del 2010); grande silenzio sulla questione del trasporto e stoccaggio di merci pericolose (come ad esempio il petcoke); autorizzazione data in tutta fretta per l’impianto di mitilicoltura di Minturno, con grande imbarazzo per il reperimento dei documenti in merito, per poi, solo quando la popolazione indignata e le associazioni in rivolta, chiedere spiegazioni in merito; nessuna dichiarazione in merito alle intercettazioni tra il presidente dell’Arpa Lazio e l’assessore regionale, Michele Civita sull’inchiesta di “mafia capitale”, che coinvolgevano il Porto Commerciale di Gaeta e i “controlli sgraditi” richiesti dalle tante denunce di tutti noi cittadini attivi del golfo.
Nonostante tutte queste evidenze e verità, poi si scomodano esponenti del PD locale, come il consigliere Schiano, che addirittura classifica come “notizia positiva” quella uscita sul Burl e afferma che classificare le nostre acque come “zona A” sarà un toccasana per il turismo. Innanzitutto sarebbe bene che la regione pubblichi tutti i dati in merito, sia quelli inerenti i residui fecali, che quelli riguardanti altri studi, anche molto recenti come il Progetto Samobis, finanziato dalla Provincia e i cui dati, in parte resi noti nel 2015 non combaciano per niente né con quello asserito dalla Regione nè con quello asserito dal consigliere Schiano. Quindi visto che diversi cittadini “non hanno scelto il riposo” prima di fare dichiarazioni non veritiere pensateci, perché difendere la propria bandierina a discapito del territorio non lo permettiamo più a nessuno“.