Dall’olio d’oliva al Kiwi, agricoltura del Lazio in ginocchio. L’allarme dell’Aspal

Stefano Giammatteo

“Quella che doveva essere la panacea per il nostro settore, è stata invece ciò che ci sta dando il colpo di grazia”. Cosi ha esordito nel suo intervento Stefano Giammatteo all’incontro sulle problematiche del settore agroalimentare organizzato a Latina lo scorso 24 febbraio dal movimento Noi con Salvini. Il presidente dell’Aspal, dopo aver ricordato ai presenti all’incontro la completa autonomia e neutralità dell’Aspal nei confronti di tutti i partiti politici; ha evidenziato tutte le lacune di questa Europa, che negli anni non ha fatto altro che aiutare le grosse lobby commerciali, le multinazionali e i poteri forti, danneggiando invece l’anello principale della catena agro-alimentare.

“All’inizio degli anni duemila – ha spiegato il Presidente dell’Aspal -, abbiamo iniziato con l’accordo Green Corridor tra Italia ed Egitto, che ancora oggi è vigente ed ha fatto già molti danni al mercato ortofrutticolo italiano. Come se non bastasse, successivamente sono arrivati gli accordi tra la Comunità Europea e il Marocco, e quello con la Tunisia per importare circa 35 mila tonnellate di olio d’oliva nel continente europeo, ivi compreso l’Italia, senza dazi doganali. Bisogna ricordare – ha continuato Giammatteo – che gli agricoltori italiani hanno il costo del lavoro più alto d’Europa, la burocrazia più alta d’Europa ed infine dei disciplinari di produzione più rigidi rispetto a tutti gli altri paesi europei. Di fronte a questa situazione di persistente crisi, i nostri dirigenti sindacali continuano a percepire stipendi faraonici, tant’è vero che su un quotidiano nazionale, nei giorni scorsi, hanno pubblicato l’effettivo stipendio di un segretario generale di un grosso sindacato di categoria agricolo, che ammonta a circa dieci milioni di euro in undici anni”.


Non sono mancate le polemiche nei confronti della Regione Lazio, rea di non aver ancora pagato completamente i coltivatori di kiwi che hanno subito i danni dalla batteriosi negli anni passati. In realtà soltanto i primi nove della graduatoria hanno percepito il totale degli indennizzi, a tutti gli altri è stato dato solo un misero 20%. “Perché queste differenze di trattamento? – ha sottolineato il presidente dell’Aspal – Di chi sono le responsabilità di questa grave negligenza istituzionale?”

Infine, il presidente dell’Aspal, ha concluso il suo intervento dapprima salutando e ringraziando tutti i membri della sua associazione, a cominciare dal consiglio direttivo, totalmente presente all’Hotel Garden di Latina, ed ha ringraziato gli organizzatori dell’evento sulle problematiche dell’agro-alimentare, ricordando però proprio a loro, che in passato i vari partiti politici che sono passati sul nostro territorio, “Prima ci hanno ascoltato e poi ci hanno abbandonato al nostro destino, lasciandoci ai nostri problemi quotidiani senza trovare nessuna soluzione per risolverli – ha detto in conclusione Stefano Giammatteo – Ci aspettiamo che da questo incontro, possa scaturire qualcosa di costruttivo per dare al più presto delle risposte immediate ai nostri agricoltori, ormai arrivati al collasso!”