Sostegno Donne, il convegno a Cisterna di Latina

Dopo il verbo amare il verbo aiutare è il più bello del mondo. Con questi slogan l’associazione Sostegno Donna martedì 1° marzo alle 15 presso l’istituto Ramadù di Cisterna ha organizzato il convegno ‘Sostegno Donna’, che ha lo scopo di prevenire, aiutare e contrastare ogni forma di violenza contro le donne.

Tra le relatrici la professoressa Susanna Petrassi con l’intervento “Lo stereotipo dell’uomo superiore”, la dottoressa psicologa Ilaria Martelli con “La violenza in genere con accenno al bullismo”, la dottoressa psicologa Monia Malaspina ‘Violenza sulle donne’, l’avvocato Ramona Lupidi con il tema ‘Violenza di genere’; coordinano  la presidente dell’associazione Rita Trasolini e presentano la professoressa Stefania De Caro e il giornalista Gian Luca Campagna. L’incontro è organizzato dall’associazione Sostegno Donna e dall’agenzia Omicron.


L’associazione vuole far sì che queste donne prendano coscienza di essere persone e come ogni essere umano degne di rispetto e amore, la possibilità di poter rinascere davvero donne, capovolgere la curva della bocca  e smuovere il mondo con il mondo che si ha dentro, un mondo fatto di coraggio e  paura, di libertà e possesso.

La giornata mondiale contro la violenza sulle donne è il 25 novembre, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato proprio il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività svolte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno, ma alla luce degli ultimi fatti di cronaca abbiamo voluto ricordare nel mese di marzo in cui si celebra la festa della donna, dove commercialmente la donna diventa l’essere delicato da trattare come un fiore e a cui regalare un fiore.

Quel fiore magari anche regalato da colui che si trasforma in mostro. La manifestazione più classica della violenza è quella coniugale, riportando a un desiderio di dominio in cui accanto ci si ritrova un uomo più geloso che ragionevole, che rivendica la proprietà sessuale, esigendo la sottomissione al fine di poter sorvegliare senza tregua la donna ormai suo oggetto. Quest’uomo diventa veramente pericoloso quando finalmente la donna prende coscienza della relazione malata e quindi la conseguente chiusura di essa.

L’omicidio diventa il punto culminante di un progetto. Secondo i dati ISTAT nel 2015 il 35% delle donne nel mondo ha subito violenza, ciò è dovuto ancora alla diseguaglianza dei rapporti tra uomini e donne, in Italia secondo l’ISTAT  nel 2015, 6 milioni 788mila donne ha subito violenze nel corso della propria vita, fisiche o sessuali. Il 31,5% ha tra i 16 e i 60 anni, quasi una su tre, aumenta anche la percentuale dei figli che assistono a queste violenze. Il 12% di queste donne non ha avuto la forza di denunciare la violenza. Nel 2014 sono 152 le donne uccise in Italia e 117 in ambito familiare, La Lombardia e il Lazio sono le regioni con più casi di violenza.