Domiciliari bis per Tommaso Rotunno, il 76enne pregiudicato di Fondi finito in manette giovedì sera ad opera dei carabinieri della Tenenza locale per spaccio di cocaina. Stesso reato che aveva portato i militari del comandante Ivan Mastromanno ad arrestarlo anche lo scorso dicembre, quando insieme al figlio venne trovato in possesso di oltre 120 grammi del medesimo stupefacente. Di gran lunga minore, la quantità rinvenuta nell’ultima occasione, poco più di 9 grammi in totale, suddivisi in 17 dosi che secondo le ricostruzioni l’uomo, in seguito all’ultimo incidente di percorso ristretto ai domiciliari, stava spacciando da casa.
Ieri mattina Rotunno è comparso davanti il Tribunale di Latina per la celebrazione della direttissima: al termine dell’udienza il giudice Luigi Giannantonio, convalidato l’arresto, lo ha posto nuovamente ai domiciliari, questa volta con tanto di braccialetto elettronico. E’ stata l’età avanzata, a permettere al 76enne di evitare il carcere. Sottolineando tra l’altro come il suo cliente assuma abitualmente cocaina per uso terapeutico, l’avvocato Giulio Mastrobattista ha infatti sostenuto che la custodia in carcere non poteva essere applicata, richiamando il comma 4 dell’articolo 275 del codice di procedura penale: niente carcere per l’imputato che ha superato i settant’anni, “salvo che sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”. Eccezionale rilevanza nel caso specifico non prospettata dal pubblico ministero Milena Massa, portando quindi il giudice all’accoglimento dell’eccezione presentata dalla difesa.
Ieri, intanto, nel Tribunale del capoluogo c’è stato spazio anche per la direttissima del 25enne indiano arrestato venerdì dai carabinieri fondani per il furto di una bici da donna. Dopo la convalida, il giovane è stato rimesso in libertà con obbligo di firma due volte a settimana presso la Tenenza.