Sud pontino, sequestro di 200mila euro a un componente del clan La Torre

Il Nucleo di Polizia di Tributaria di Napoli e il Centro operativo della Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno eseguito una misura di prevenzione patrimoniale su beni mobili e immobili, conti correnti bancari per un valore complessivo di 200mila euro nei confronti di Mario Di Meo.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sono dirette al contrasto dell’accumulo di capitali illeciti di soggetti che operano nell’ambito dell’associazione camorristica del clan “La Torre” che opera nel Comune di Mondragone e nei Comuni del basso Lazio.


In questo contesto è stata accertata una sproporzione tra la capacità reddituale del Di Meo e le disponibilità patrimoniali. La Dia e il Gico della Guardia di Finanza di Napoli, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere il provvedimento di sequestro di beni del Di Meo, eseguito ieri, che ha colpito un terreno, un’azienda di prodotti ortofrutticoli, una quota societaria, cinque auto e sette conti correnti bancari.